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Maltempo, conseguenze inaccettabili per le nostre comunità

Occorre una vera pianificazione delle attività di cura e manutenzione del territorio per evitare che l’emergenza diventi la normalità

L’ondata di maltempo che si è abbattuta sul nostro territorio ha generato, ancora una volta, gravissimi disagi in diverse aree dell’Appennino e di Valsamoggia, già colpite da simili conseguenze nel 2023 e a maggio di quest’anno.

Siamo di fronte all’ennesima emergenza con innalzamento ed esondazione di corsi d’acqua, frane, allagamenti e numerose strade interrotte, a cominciare dalla Strada Statale Porrettana, chiusa al traffico nella serata di giovedì.

Come Associazione stiamo tenendo monitorata la situazione e abbiamo avviato una ricognizione degli eventuali danni subiti dalle attività economiche, in stretto contatto con le Amministrazioni locali, perché occorre essere pronti a sostenere concretamente e velocemente chi è stato colpito.

È uno scenario che, purtroppo, i cittadini e le imprese conoscono fin troppo bene e che, in occasione di precipitazioni significative, sta diventando la normalità: una normalità che, lo diciamo chiaramente, non è accettabile.

Non è accettabile continuare a convivere con un problema di prevenzione del rischio idrogeologico che è sotto gli occhi tutti e sul quale non è stato fatto abbastanza. Serve, e subito, una vera pianificazione delle attività di cura e manutenzione, sostenuta da investimenti strutturali e iter semplificati.

Non è accettabile che la viabilità di quelle aree di territorio metropolitano subisca puntualmente conseguenze così gravi che questa volta, come con l’alluvione del 2023, hanno interessato anche un’arteria fondamentale come la Strada Statale Porrettana.

L’esistenza di un rischio isolamento per la montagna, provocato dalla fragilità del territorio e da una mobilità che non è né moderna, né efficiente, né sicura deve accelerare il confronto sulle opere da realizzare, e tra queste anche la Bretella Reno-Setta.

La messa in sicurezza dei territori, ed in particolare di quella rete di fiumi, ruscelli e fossi che innerva la nostra montagna e la nostra collina e che puntualmente cede quasi sempre nelle stesse zone, deve essere in cima alle priorità dell’azione politica e amministrativa.

Solo così, lo abbiamo già detto e lo ribadiamo anche questa volta, sarà possibile evitare nuove emergenze con gravi conseguenze per le nostre comunità locali.

Comunicato Stampa

Bologna, 18 ottobre 2024

                                                                          Medardo Montaguti

                                                                              Vicepresidente

                                                                Confcommercio Ascom Bologna

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