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Città 30, la preoccupazione dei taxi. «Per noi è impossibile lavorare»

Riccardo Carboni di Cotabo: «Le tempistiche si allungano anche per i cantieri. Anche Massimo Sarti di Ascomtaxi è convinto che, con l’arrivo delle sanzioni, il quadro si complicherà ulteriormente

«La città è ‘dormiente’ dopo le Feste e, con le poche persone che si muovono, non si è ancora visto l’impatto della Città 30. Ma è evidente che, non appena il traffico tornerà alla normalità, avremo grosse conseguenze». Preoccupazione. Riccardo Carboni, presidente di Cotabo, descrive così i sentimenti di un’intera categoria che, al pari di tante altre, teme il putiferio a partire da martedì prossimo, 16 gennaio, giorno in cui potranno cominciare ad essere comminate le multe per chi non rispetterà i nuovi limiti di velocità. «Aspettiamo di vedere se ci saranno delle sanzioni e quali saranno – puntualizza Carboni –. In questa fase troviamo più razionale capire l’impatto reale che ci sarà sulla città e di pensare, magari, a possibili ed eventuali accorgimenti ai problemi che dovessero sorgere. I dubbi sono tanti, le certezze poche… Se non, ovviamente, il fatto che andremo tutti più piano…».Le perplessità non sono poche dunque e secondo i tassisti si aggiungo «ad altri problemi già presenti» sotto le Torri, che finiscono per condizionare e rendere quasi impossibile la mobilità. Dai lavori per il tram ai nuovi cantieri che dovranno sorgere, dalle chiusure forzate per il restauro della Garisenda al nodo parcheggi, che resta comunque gettonatissimo. «Il nostro lavoro rischia di diventare sempre meno efficiente, perché i tempi di percorrenza forzatamente si allungano – incalza ancora il presidente di Cotabo –. E non solo durante gli orari di punta, ma anche nelle altre fasce i nuovi limiti ci condizionano non poco, così come i tanti interventi in strada e dei cantieri che tutti i bolognesi vedono». L’attenzione resta puntata su quando partiranno i controlli. Carboni è convinto come l’uso di un velox mobile sia quasi scontato, d’altronde «per calcolare quella velocità c’è bisogno per forza di un dispositivo elettronico: si va talmente piano!». Ascoltando le sensazioni della categoria, i nuovi standard della Città 30 non sembrano agevolare il mestiere del tassista, che tenta sempre di riuscire ad accontentare le richieste dei clienti, magari durante quel viaggio in volata verso l’aeroporto, dopo aver calcolato male i tempi della partenza, o per una corsa tra la stazione e un importante convegno in Fiera, quando si chiede al conducente di arrivare il prima possibile. «Per noi la patente è fondamentale – conclude il numero uno di Cotabo –: operiamo su strada, ma dobbiamo anche rispettare le diverse esigenze delle persone caricate. Questi rallentamenti oggettivi, voluti o meno, comportano un peggioramento nell’offerta e nel servizio. Magari c’è ancora la possibilità di cercare soluzioni compensative, laddove possibile: avevamo proposto anche di non adottare i nuovi limiti nelle fasce serali, in modo da diminuirne l’impatto… Ma niente». L’ultima richiesta resta quella di un confronto e di «attivare prima possibile un tavolo di confronto viabilità» che coinvolga anche i taxi. Anche Massimo Sarti di Ascomtaxi è convinto che, con l’arrivo delle sanzioni, il quadro si complicherà ulteriormente: «C’è preoccupazione, sì, sia per quanto riguarda il lato professionale, che per quanto riguarda gli utenti. C’è preoccupazione perché basterà essere sorpresi a 40 chilometri orari per due volte in un anno, che scatterà la sospensione della patente». Il riferimento è proprio alle nuove norme del codice della strada che fanno partire la sospensione della licenza di guida quando c’è una sanzione dovuta al superamento dei limiti di velocità di almeno 10 chilometri all’ora, per due volte in dodici mesi. «Di recente so che in Comune c’è stato un tavolo sul trasporto pubblico locale, ma noi tassisti non siamo stati nemmeno convocati – chiude Sarti –: mi viene da dire che non sono interessati al nostro parere».

Francesco Moroni, Il Resto del Carlino – 10 gennaio 2024

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