La proposta di Confcommercio Ascom Bologna
Premessa
La proposta sperimentale di programmare alcuni orari della città di Bologna che la nostra Associazione intende presentare si inserisce nel quadro di azioni previste dal tavolo di lavoro e concertazione istituito dall’Amministrazione comunale, condividendone premesse, quadro conoscitivo e finalità.
Lo strumento di confronto individuato dall’Amministrazione comunale rappresenta certamente l’ambito più idoneo per dare forma ad una pianificazione dei tempi della città e, per questa ragione, come Confcommercio Ascom Bologna desideriamo portare in quella sede un primo contributo alla riflessione.
In primis, nell’ottica di un inquadramento generale della proposta, occorre partire dalla consapevolezza che il tema degli orari della città e di una loro migliore sincronizzazione è strettamente connesso a quello della mobilità urbana.
In quest’ottica, è giusto affermare che una programmazione più coordinata degli orari di Bologna diventerebbe, a tutti gli effetti, uno strumento aggiuntivo di politica della mobilità da integrare con la pianificazione vigente (PUMS, PGTU).
L’obiettivo, allora, non sarebbe soltanto quello di incidere positivamente, in un orizzonte di medio-lungo periodo, su qualità della vita, operatività delle imprese e sostenibilità ambientale ma anche, nell’immediato, di gestire al meglio la compresenza di cantieri particolarmente impattanti e nuove policy di moderazione della velocità che già caratterizza la nostra città.
Per tali ragioni, la proposta elaborata da Confcommercio Ascom Bologna va innanzitutto nella direzione di ridurre, attraverso un’armonizzazione e un coordinamento degli orari di un servizio pubblico della città, le esternalità connesse alla mobilità urbana – soprattutto al traffico veicolare – in termini di congestione e inquinamento.
Proposta sperimentale
Come emerso in sede di tavolo di confronto, sulla base dei dati forniti dall’Amministrazione comunale, il primo obiettivo da perseguire dev’essere quello di comprimere l’impatto del traffico nell’ora di punta mattutina, nella fascia che va dalle 7,45 alle 9,00, dove si registra una fortissima sovrapposizione di spostamenti tra famiglie e imprese e movimenti casa-scuola-lavoro.
In prima istanza, e sempre adottando un approccio sperimentale, appare pertanto un settore particolarmente strategico quello degli orari scolastici, strettamente interconnessi alla mobilità cittadina, nonché alle sue ricadute sul traffico urbano.
Stiamo parlando di un ambito che, con riferimento all’anno scolastico 2022/2023, riguarda 8.267 iscritti alle scuole materne, 15.043 alle elementari, 9.532 alle medie e 22.546 alle superiori – fonte, I numeri di Bologna metropolitana -.
Ciò significa che, ogni mattina, oltre 55.000 studenti, tra bambini e ragazzi, si muovono a Bologna, concentrando i propri spostamenti in poco più di un’ora, con conseguenze che influiscono pesantemente sulla mobilità cittadina.
Il Comune di Bologna, in questi anni, ha svolto un lavoro importante sul versante della mobilità scolastica sostenibile col progetto “Bologna a scuola si muove sostenibile”, che ha visto l’attivazione di numerose linee pedibus nelle scuole primarie dei Quartieri della città, cui si aggiunge la linea bicibus delle scuole Costa al Savena.
In un’ottica di collaborazione pubblico – privato, la nostra Associazione è certamente a disposizione dell’Amministrazione comunale per concordare un comune quadro di azioni con l’obiettivo di potenziare l’offerta di percorsi casa-scuola alternativi allo spostamento familiare con mezzo motorizzato per gli alunni delle scuole materne, elementari ed eventualmente anche medie.
Tuttavia, l’attuale scenario della mobilità cittadina e dei suoi livelli di congestione, anche e soprattutto alla luce tanto delle cantierizzazioni legate alle grandi opere quanto del ricorso a policy come la “Città 30”, richiede l’attivazione di una pluralità di leve.
Tenuto conto che l’interrelazione tra spostamento del bambino/ragazzo e spostamento familiare cambia a seconda del grado scolastico, nell’ottica di diluire e ridurre i movimenti dell’ora di punta del mattino sarebbe a nostro avviso fondamentale mettere in campo un intervento ulteriore e di più ampia portata.
In dettaglio, riteniamo utile valutare una desincronizzazione degli orari di ingresso delle scuole, differenziando nettamente scuole elementari da una parte, e scuole secondarie di secondo grado dall’altra (come si vedrà, non è invece necessario intervenire sugli orari delle scuole medie).
Nel caso delle SCUOLE ELEMENTARI, occorre prevedere una maggiore flessibilità di ingresso – fermo restando l’inizio dell’orario delle lezioni – con un potenziamento dell’accoglienza in entrata a partire dalle 7,45, grazie ad un servizio di anticipo aperto a tutti che preveda la presenza di educatori professionali in attesa dell’inizio delle lezioni e costi a carico del Comune di Bologna.
È evidente che una scelta di questo tipo metterebbe le famiglie bolognesi nella condizione di poter scegliere autonomamente l’orario di accompagnamento, creando i presupposti non soltanto per una diluizione degli spostamenti ma anche per una migliore articolazione dei tempi di vita.
Del resto l’entrata flessibile è già attuata dal Comune di Bologna con riscontri molto positivi per le famiglie e alunni delle scuole di infanzia (0-6) e questo modello potrebbe essere esteso agli istituti elementari con un impatto ulteriore sulla mobilità casa-scuola.
Nel caso invece degli ISTITUTI SUPERIORI, considerate le diverse forme di autonomia di spostamento che accompagnano ragazzi e ragazze, va previsto a nostro avviso un posticipo dell’orario di entrata alle 8,40.
Quest’ultima opzione consentirebbe ai numerosi studenti e studentesse che quotidianamente si recano a Bologna per esigenze di studio e sono residenti nei Comuni dell’area metropolitana, di raggiungere più agevolmente scuole e istituti, anche se è evidente che sul versante della conciliazione dei tempi di vita e scuola andrebbe fatta una riflessione parallela sull’orario di uscita.
La proposta di desincronizzare gli orari di ingresso delle scuole permetterebbe ad ogni ordine e grado di avere un orario differente da quello degli altri e questo potrebbe contribuire a diluire gli spostamenti nell’ora di punta, diminuendo i livelli di congestione del traffico (e quindi anche di inquinamento atmosferico).
Com’è facilmente intuibile, una diversa programmazione degli orari scolastici in ingresso dovrebbe essere accompagnata anche da una revisione dei servizi di trasporto pubblico locale e metropolitano su gomma e su ferro che vada incontro al cambiamento delle abitudini di famiglie e studenti.
A questa prima leva di intervento riguardante gli orari scolastici se ne dovrebbe a nostro avviso affiancare una seconda che riguarda gli orari di apertura al pubblico dei servizi erogati dall’Amministrazione comunale, nell’ottica di consentire a lavoratori, pendolari e city users di usufruirne al meglio.
Considerato infatti che anche tali servizi, essendo rivolti alla collettività, influiscono considerevolmente sugli spostamenti di migliaia di persone e quindi sulla qualità del traffico urbano, come Confcommercio Ascom Bologna riteniamo opportuno riorientare gli orari dell’Amministrazione comunale alle esigenze di cittadini e imprese, prevedendo un’estensione dell’orario pomeridiano di apertura al pubblico di uffici e sportelli presenti sul territorio.
Prolungando l’erogazione al pubblico dei servizi comunali, infatti, da un lato si darebbe la concreta possibilità a un numero certamente maggiore di utenti di accedere ai servizi, – per esempio in orario post lavorativo -, dall’altro si andrebbe incontro ad un miglioramento delle prestazioni erogate, diluendo gli accessi.
Per quanto concerne gli orari delle imprese del Terziario e dei pubblici esercizi, non si ravvisano particolari problematiche, né di conseguenza sussiste la necessità di intervenire, dal momento che, a seguito della liberalizzazione delle attività produttive e commerciali e dei relativi orari, sul territorio viene garantita un’ampia fascia oraria di servizio che non si sovrappone a quella di punta mattutina (si pensi, in particolare, agli esercizi di vicinato, che aprono dopo le ore 9,00).
Con riferimento alla logistica delle merci, se per il settore alimentare la fascia oraria di consegna è successiva a quella di punta mattutina, per il settore alimentare e per i pubblici esercizi è invece precedente, coincidendo con l’apertura delle attività. Così come non si riscontrano criticità per le consegne, anche il trasporto conto proprio / conto terzi non rivela particolari problematiche.
Riguardo le tematiche poc’anzi individuate c’è comunque la piena disponibilità della nostra Associazione, sulla base di un’analisi dei dati sul traffico comunale, a valutare eventuali indirizzi e linee di azione, sempre con l’obiettivo di coordinare al meglio i tempi di funzionamento della città, nell’interesse della collettività.
Partendo da questa proposta, e a seguito dei dati che saranno acquisiti dai diversi settori del Comune e del confronto tra i soggetti coinvolti, a cominciare da Tper e dall’Amministrazione comunale, il tavolo sarà nelle condizioni di valutare al meglio gli scenari che una nuova pianificazione degli orari scolastici e dei servizi comunali potrà delineare per la mobilità cittadina, i livelli di congestione e inquinamento, la qualità della vita di famiglie e studenti, l’operatività delle imprese.
Bologna, 24 ottobre 2023