Confcommercio Ascom Bologna esprime alcune forti perplessità in merito alla presentazione delle misure a tutela delle oltre 1700 imprese interessate dai cantieri del tram, fermo restando che non è stato ancora divulgato il testo in bozza della delibera di Orientamento che la Giunta approverà domani.
I punti più critici appaiono su alcuni requisiti che Confcommercio Ascom Bologna aveva evidenziato in vari documenti ufficiali, uno dei quali congiuntamente ad altre Associazioni di Categoria.
In particolare abbiamo sempre chiesto che le azioni fossero improntate ad alcuni principi imprescindibili di intervento: tempestività, idoneità, flessibilità. Tempestività, perché le risorse dovranno arrivare alle aziende nel momento in cui ci sarà un calo di fatturato. Idoneità, perché dovranno avere una consistenza adeguata e proporzionata alla situazione di crisi aziendale. Semplicità perché le procedure per l’accesso ai benefici previsti dovranno essere snelle e veloci.
Dalla illustrazione ricevuta oggi sembra emergere che gli interventi, sia di fiscalità che di contribuzione a fondo perduto, non saranno tempestivi ma avverranno prevalentemente in fasi successive e comunque non in modo automatico. Non saranno idonei perché le risorse stanziate non prevedono ad esempio un’esenzione totale delle imposte locali ed il livello di contribuzione sarà commisurato agli investimenti in valorizzazione di aziende fortemente in difficoltà in quanto colpite da un calo di fatturato. Non saranno improntati ad una semplicità di fruizione perché le aziende verranno chiamate ad adempiere ad oneri burocratici richiesti per le misure fiscali e per la partecipazioni ai bandi.
Per la nostra Associazione vanno quindi messe in campo tempestivamente risorse capaci di intervenire su tre livelli: il primo è quello di una fiscalità di vantaggio con misure consistenti (100% di esenzione) e prolungate nel tempo oltre la durata del cantiere (in considerazione del fatto che i lavori trasformeranno il tessuto urbano per anni fino al passaggio del primo tram); il secondo, è invece quello costituito da contributi a fondo perduto per sostenere le spese correnti (locazione, costi energetici, etc); il terzo livello è quello dei ristori a favore delle attività che avranno un calo di fatturato.
In questa sede ribadiamo che l’esperienza di aiuti alle imprese durante il periodo Covid ha insegnato che se c’è la volontà politica si possono salvaguardare aziende e i livelli occupazionali. Questa è la linea da percorrere e imprese coinvolte dovranno essere messe nelle condizioni di continuare a svolgere il loro lavoro al meglio.
Confcommercio Ascom Bologna e Fipe Confcommercio Bologna si attendono quindi di approfondire i contenuti della proposta del Comune di Bologna per migliorarla in linea alle richieste sindacali più volte avanzate nei tavoli di confronto.
Bologna, 26 giugno 2023
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