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Mobilità in Appennino, l’appello di Confcommercio Ascom Bologna: “Le imprese chiedono collegamenti veloci e di non perdere più tempo”

Il tema della mobilità in Appennino e di un collegamento veloce tra città e montagna ha dato vita, negli ultimi vent’anni, ad un dibattito infinito, scandito da una serie di ipotesi e progetti rimasti purtroppo sempre sulla carta.

Nel frattempo, gli imprenditori e le imprenditrici della nostra montagna hanno dovuto fare i conti ogni giorno con un gap infrastrutturale che ne ha limitato in maniera significativa crescita e competitività.

Qualsiasi discussione su accessibilità e mobilità dell’Appennino bolognese deve partire, secondo noi, da una premessa: l’attuale sistema di collegamenti, sia sul fronte viario sia su quello ferroviario, è inadeguato alla domanda di spostamenti di merci e persone, soprattutto in una prospettiva di rilancio socioeconomico dell’intera dorsale bolognese.

Dopo anni di sostanziale immobilismo e di progetti che entravano e uscivano dai cassetti, il ritardo accumulato dal Sistema Appennino è tanto, e dev’essere colmato in fretta: per queste ragioni, come Confcommercio Ascom Bologna, riteniamo che il fattore tempo, in quest’ambito, sia quello dirimente.

I livelli di accessibilità di un territorio definiscono, in misura decisiva, anche le sue prospettive di sviluppo: pensiamo soltanto all’impatto che un collegamento veloce, in grado di ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza con mezzo privato, avrebbe sull’operatività delle imprese e sul sistema turistico.

Prendiamo l’esempio del Comprensorio del Corno alle Scale: se davvero vogliamo che torni ad essere la montagna dei bolognesi, valorizzando gli investimenti sostenuti nell’ultimo triennio dalla società di gestione, allora dobbiamo dire chiaramente che due ore per raggiungere le piste dalla città sono troppe e devono essere ridotte.

Come Associazione siamo convinti che entrambe le opere viarie attualmente in campo, la Bretella Reno-Setta da un lato e l’adeguamento della Strada Statale Porrettana dall’altro, potrebbero avere una valenza strategica per il territorio e il suo sistema economico.

Restano sul tavolo alcune questioni centrali su cui le imprese chiedono maggior trasparenza, anche per poter valutare le alternative in campo. La prima riguarda la riduzione dei tempi di percorrenza rispetto allo stato attuale: si è parlato di un dimezzamento per la Bretella, mentre manca un’analoga valutazione sulla Porrettana riqualificata.   

La seconda attiene invece ai tempi e alle modalità dei lavori: il ritardo accumulato negli anni impone di entrare fin da subito nel merito, chiarendo quali sono, sia per l’una sia per l’altra opera, le previsioni di realizzazione e gli impatti sulla viabilità ordinaria.

Al di là delle valutazioni, il vero problema per le imprese della montagna – oltreché per lavoratori, cittadini e famiglie – non è tanto scegliere l’una o l’altra opzione, ma avere la certezza che qualcosa, dopo decenni di parole e promesse, si possa finalmente realizzare.

Ciò che non possiamo assolutamente permetterci è che il tema della dotazione infrastrutturale dell’Appennino diventi motivo di scontro, perché altrimenti non riusciremo mai a fare un passo in avanti.

E questo, in un contesto come quello attuale, segnato da un’eccezionale – e probabilmente irripetibile – concentrazione di risorse, sarebbe un errore imperdonabile.

Il ragionamento fatto sulla viabilità vale, naturalmente, anche per la linea ferroviaria Porrettana, che attende da tempo il raddoppio dei binari, insieme all’aumento del numero e della frequenza delle corse: un intervento necessario che anche una realtà imprenditoriale importante come la nuova gestione delle Terme di Porretta, appena arrivata sul territorio, ha individuato come prioritario.

Guardare al tema della mobilità della montagna adottando il punto di vista pratico del mondo delle imprese: è quello che chiediamo, come Associazione, a tutte le istituzioni coinvolte, dal Governo alla Regione, agli enti locali.

Perché qualcosa va certamente fatto, e in un orizzonte temporale breve: salvaguardare e rilanciare l’Appennino è nell’interesse non soltanto chi ci vive e lavora ma anche, non dimentichiamolo, di chi sta a valle.

Medardo Montaguti, Vice Presidente Confcommercio Ascom Bologna. Bologna, 22 febbraio 2023

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