Confcommercio chiede un credito d’imposta, l’immediata riduzione del costo delle utenze e liquidità per le aziende, un anno per rateizzare le bollette, sconti sulla Tari e sulla Cosap e, per i pubblici esercizi, la proroga dei dehors straordinari
I prezzi dell’energia che continuano la loro corsa impazzita verso l’alto e un’inflazione che galoppa intorno all’8% si stanno abbattendo sui bilanci delle imprese del terziario e dei liberi professionisti. Lo dimostrano le bollette messe in mostra dagli imprenditori che hanno deciso di aderire a Bollette in vetrina, l’iniziativa che come Confcommercio Ascom abbiamo lanciato in collaborazione con Fipe per accendere un faro su quanto sta accadendo e smuovere le coscienze di governo, istituzioni e partiti affinché si intervenga per porre un freno a una crisi drammatica per le imprese.
Ci rivolgiamo a tutti gli attori politici coinvolti, che con un loro intervento possono spegnere la crisi in atto: dall’Unione Europea, al Governo italiano, fino alla Regione Emilia-Romagna e ai Comuni.
Le nostre richieste:
- la riduzione immediata del costo delle utenze, che può essere raggiunta imponendo un tetto al prezzo del gas e dell’energia, riducendo l’Iva e anche le accise;
- un credito d’imposta, per permettere alle imprese di recuperare quanto speso per l’acquisto della componente energetica;
- l’incremento fino al 90% della copertura del Fondo di garanzia per le PMI per ottenere liquidità immediata;
- l’ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a un anno;
- esonerare gli utenti finali dal pagamento degli oneri generali di sistema;
- prevedere sconti per la Tari e la Cosap;
- per i pubblici esercizi, prorogare la possibilità di usufruire dei dehors straordinari
Si sono persi almeno sei mesi prima di intervenire. Ora occorre prendere provvedimenti immediati.