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Mala movida, Postacchini (Ascom): «Il vero problema è la vendita abusiva di alcolici»

Il Presidente di Confcommercio Ascom Bologna: «La questione della mala movida c’è sempre stata ed è irrisolta, giusto iniziare ad affrontarla per spicchi della città»

Domani, incontrando gli osti di piazza San Francesco insieme al Prefetto Attilio Visconti, il sindaco Matteo Lepore chiuderà il giro che il Comune ha aperto con quelli di via Petroni e continuato su via del Pratello. Dopo questo iniziale percorso di condivisione nelle strade più interessate dai fenomeni di mala movida, che serve a individuare soluzioni ad hoc da esportare anche in altre zone della città, e valutato nella prossima settimana al tavolo del Comitato per la sicurezza in Prefettura l’andamento del week end in arrivo anche alla luce dei controlli rafforzati, sarà presa la decisione finale anche sul tema della somministrazione di alcolici e dell’eventuale rimodulazione degli orari di vendita.

«C’è dialogo costante con le istituzioni», dice Enrico Postacchini, presidente di Ascom che ricorda l’impegno per una campagna congiunta di promozione di un divertimento rispettoso del contesto. «È cambiato l’approccio — riconosce Massimo Zucchini, numero uno di Confersecenti — dalle ordinanze si è passati alla ricerca delle soluzioni». Promosse le prime misure e anche la svolta sul vetro. «Eravamo i primi ad auspicarla, da anni chiediamo i bicchieri in policarbonato», spiega Zucchini, perché «togliere il vetro dalle strade significa levare degrado e pericolosità». Piace anche la politica dei rimpatri intrapresa in Questura. «Gli associati ci dicono di vedere molti meno spacciatori di prima». L’unico rischio per il presidente di Confesercenti «è che la mala movida rovini l’immagine della città. Il problema esiste, è grosso e va affrontato, ma bisogna stare attenti a non far passare il messaggio che se vai in centro rischi una coltellata. La vita della città dopo mesi difficilissimi sta riprendendo, l’impatto turistico anche, non possiamo permetterci uno stereotipo sbagliato. Ha fatto bene il Prefetto a distinguere tra movida e mala movida. La situazione non è facile, mi sembra però che Comune, Prefettura e Questura si stiano muovendo insieme. Nell’ultimo week end il maggiore presidio ha funzionato».

Concorda che «più ne parli e più il rischio di una cattiva immagine esiste» Postacchini, secondo cui «però la questione c’è sempre stata ed è irrisolta, giusto iniziare ad affrontarla per spicchi della città. Nella mala movida s’intende anche il frastuono, la stessa piazza Santo Stefano, sia pure in modo diverso, per numeri e assembramento sta ricalcando la strada di piazza San Francesco». Ascom aveva già convocato per fine mese, e in tempi non sospetti, la sua consulta interna per la sicurezza, invitando l’amministrazione. Da lì verranno avanzate idee e proposte. «Apprezziamo la volontà di tentare vie nuove da parte del Comune, si è creato un pool con sensibilità e attenzione al tema, l’avvento del Prefetto e la gestione della Questura hanno dato un taglio diverso».

Sul tavolo anche la rimodulazione degli orari di vendita degli alcolici. «Il vero problema non è nei locali ma in strada — è sempre Postacchini — Prima di tutto bisogna combattere l’abusivismo, quelli che riempiono lo zaino e portano da bere in piazza. Rimodulare gli orari deve essere l’ultima spiaggia». Va oltre Zucchini che ritiene quello degli orari «un tema superato». Anche per lui «il punto è l’abusivismo, i locali sono già stretti così. Per i negozi di vicinato bisogna chiarire qual è il loro ruolo e basterebbe applicare i regolamenti esistenti. Stop al vetro per strada e sanzionare chi lo porta, puntare sulla responsabilità individuale delle persone. Spingere la gente a stare nei locali e non per strada». Ora conta accelerare su provvedimenti. «Col caldo e le belle giornate bisognerà essersi organizzati adesso» chiude Postacchini.

di Luca Muleo, Corriere di Bologna, 17 febbraio 2022
Enrico Postacchini
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