Confcommercio Ascom Bologna: «Sbagliata la chiusura delle medie e grandi strutture di vendita. Non sono luoghi di assembramento e contagio»
La decisione della Regione Emilia-Romagna di chiudere le medie e grandi strutture di vendita nei giorni prefestivi e festivi trova la ferma opposizione della Confcommercio Ascom di Bologna.
La nuova ordinanza, infatti, rischia di colpire indiscriminatamente quegli imprenditori che in tutta l’area metropolitana svolgono la loro attività in medie e grandi strutture di vendita che, dall’inizio della pandemia, hanno sempre seguito e rispettato tutti i protocolli Covid-19, elaborati da marzo a oggi, non senza difficoltà e con ingenti investimenti. «I continui cambi dettati dai Dpcm, ordinanze Regionali e Comunali stanno impedendo ai commercianti di pianificare le loro attività, dovendo adattarsi ai nuovi protocolli. La decisione di chiuderli nei giorni festivi e prefestivi rappresenta un’ulteriore vessazione ingiustificata – commenta la Confcommercio Ascom Bologna –. Le medie e grandi strutture di vendita non sono luoghi di assembramento e contagio. Non lo sono perché gli imprenditori hanno sempre responsabilmente rispettato e fatto rispettare le regole, rimettendoci sia a livello economico, che lavorativo».
Questa ulteriore stretta, quindi, viene considerata iniqua. In particolare Confcommercio Ascom Bologna sottolinea l’impatto che questa nuova ordinanza avrà sul mondo del lavoro. «Nelle medie e grandi strutture di vendita lavorano decine, centinaia di persone. Dipendenti che vedranno ridotto il loro orario lavorativo o che rischieranno di perdere del tutto il proprio impiego. Inoltre, ci chiediamo se e come per queste attività saranno previsti dei ristori. Riteniamo, quindi, che l’ordinanza vada rivista subito per non creare un ulteriore danno alle attività già fortemente colpite da questa crisi».
Confcommercio Ascom Bologna, 12 novembre 2020
Sotto il portico dei Servi torna lo storico mercatino, dedicato ai prodotti e all’artigianato locale delle festività Natalizie
