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Le voci della città

La solidarietà della Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus e della Fondazione Ant Italia Onlus)


Giacomo Faldella
Presidente Fondazione Policlinico Sant’Orsola Onlus
Solo insieme siamo davvero più forti di tutto
Essere a fianco di chi cura e viene curato per essere così più forti insieme. È questo che ha portato alla nascita della Fondazione Sant’Orsola, la prima fondazione di partecipazione in Emilia-Romagna alleata di un ospedale, di cui ognuno può essere parte.

E nell’emergenza tutto questo ha manifestato in pieno il proprio valore. Sono stati mesi molto intensi, ma dove un’intera comunità ha dato una grande dimostrazione di sostegno e fiducia verso gli ospedali. Con il progetto ‘Più forti insieme’ ognuno ha potuto donare e vedere il proprio gesto trasformarsi in aiuto concreto ai reparti e al personale impegnato in prima linea.

Sul sito www.piufortinsieme.it ognuno può vedere i risultati di quel che è stato fatto insieme e toccare con mano che l’aiuto di tutti è importante. Da settembre apriremo altre porte alla partecipazione, per dare a tutti l’occasione di portare le proprie idee e di rimboccarsi le maniche e fare la propria parte per quel bene comune che è l’ospedale.

È vero, la crisi economica arrivata dopo quella sanitaria rende più difficile trovare le risorse, ma abbiamo visto che tutto diventa possibile quando si condivide una buona causa. Già oggi con decine e decine di volontari stiamo aiutando gli ospedali ad accogliere in sicurezza pazienti e famigliari nei checkpoint, ma nello stesso tempo stiamo lavorando con i reparti per nuovi servizi di sostegno al personale e investimenti capaci di migliorare l’assistenza e la cura, per tutti.

Il lavoro da fare è tanto, dopo questa emergenza ancora di più. Ma è un cammino che giorno dopo giorno sarà percorso insieme, con tutte le altre Onlus, perché lo abbiamo visto: insieme siamo davvero più forti.


Raffaella Pannuti
Presidente Fondazione Ant Italia Onlus
In prima linea per aiutare chi soffre
Chi ci conosce sa che in questi mesi drammatici siamo sempre stati in prima linea, non in corsia ma nelle case di 1.300 malati di tumore curati ogni giorno nella città metropolitana.

I nostri 33 medici, 25 infermieri e 7 psicologi hanno continuato a lavorare senza sosta per portare gratuitamente a domicilio le cure necessarie tutelare i più fragili nel momento del picco Covid-19 e continuano oggi, in questa delicata fase.

Da subito abbiamo reperito autonomamente i dispositivi di protezione necessari, ci siamo organizzati con un triage telefonico per casi sospetti, poi abbiamo attivato un team Covid dedicato per intervenire a domicilio anche in caso di assistiti risultati positivi al virus ma che non necessitassero di ricovero.

Non ci siamo fermati davanti alla Zona Rossa di Medicina: una deroga speciale ci ha consentito di continuare a portare cure indispensabili, come le trasfusioni a domicilio.

Credo di poter dire che il nostro contributo nell’alleggerire la pressione sugli ospedali e nel mettere in sicurezza cittadini a rischio sia stato importante. Parallelamente abbiamo vissuto lo stop delle attività di raccolta fondi, tra eventi saltati e l’impossibilità di scendere in piazza.

Bologna ci ha fatto sentire la sua solidarietà, purtroppo non possiamo abbassare la guardia, consci che il futuro rappresenta un’incognita. Per questo auspico una collaborazione sempre più ampia con la Ausl per l’offerta di cure supportive ai pazienti cronici e per limitare gli spostamenti in ambulatorio.

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