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Ascom dà voce al terziario. «Turismo e grandi opere locomotive di crescita»

Il Presidente Postacchini: “Accelerare le infrastrutture e alleggerire la burocrazia”. Il Direttore Generale Tonelli: “Per l’Appennino dobbiamo pensare a politiche specifiche per mobilità e servizi”

Infrastrutture, semplificazione, turismo ed un’attenzione speciale all’Appennino. In vista delle elezioni amministrative che nel bolognese si svolgeranno in 38 Comuni, Confcommercio Ascom Bologna illustra a tutte le forze in campo le sue ricette per valorizzare il contributo che il settore terziario può dare alla vita e alla qualità dei servizi ai cittadini. «Le sfide che attendono il nostro territorio e il terziario sono le stesse – sottolinea il presidente Enrico Postacchini – rigenerazione urbana e rivitalizzazione economica, inclusione sociale, transizione ecologica e digitale. Per vincerle serve un’alleanza programmatica tra enti locali, corpi intermedi e imprese, in sintonia con la nuova normativa regionale sull’economia urbana: la legge 12 sarà il principale strumento di lavoro per migliorare la qualità delle nostre città e dei nostri paesi, valorizzando sistematicamente il ruolo dei servizi di prossimità», suggerisce ai candidati sindaci. 

«Il solo sviluppo sostenibile -prosegue- è quello in cui il territorio cresce insieme alle sue imprese: ecco perché, anche a livello locale, il valore dell’imprenditorialità va riconosciuto con agevolazioni e incentivi strutturali. Il tema delle risorse si collega ad altri due driver di crescita fondamentali, che sono infrastrutture e semplificazione. Da un lato, dobbiamo accelerare sulle «grandi opere» che il territorio attende da tempo, come il Passante Bologna e i Nodi di Casalecchio, Funo e Rastignano; dall’altro, è necessario alleggerire le imprese dal peso della burocrazia. Snellire norme, procedure e adempimenti è un obiettivo prioritario per la pubblica amministrazione, a tutti i livelli». 

Scende nei dettagli il direttore generale Giancarlo Tonelli che ricorda come «Il contributo delle nostre imprese è un valore aggiunto in questa tornata elettorale. Abbiamo un’idea precisa delle città e dei paesi che vogliamo: centri servizi vivaci, sicuri e con un’alta qualità della vita, lontani dall’immagine di «paese-dormitorio» che si limita alla sola funzione abitativa, col rischio di trovarsi a gestire fenomeni di microcriminalità e degrado impensabili fino a pochi anni fa. Ma per fare questo serve un sistema di incentivi all’impresa che stimoli ricambio generazionale, nuove aperture e assunzioni, con premialità specifiche per donne e giovani. Attrarre sul territorio metropolitano nuovi investimenti, dunque, ma anche visitatori e turisti, andando al traino di Bologna: outdoor, natura, benessere, centri storici come luoghi dell’identità locale sono gli asset per portare l’andamento del capoluogo in provincia». 

E proprio il turismo, visto come locomotiva di crescita, richiede «una revisione dell’imposta di soggiorno e ad un investimento pubblico serio per incrementare una ricettività alberghiera di qualità». Mentre sempre per Tonelli «una riflessione a parte merita il nostro Appennino, territorio fragile ma con grandi potenzialità: dobbiamo immaginare un mix di politiche speciali per incentivare residenzialità e investimenti, garantendo servizi e collegamenti adeguati. Pensiamo a cosa significherebbe per il comparto produttivo dell’Alto Reno la Bretella Reno-Setta o per i pendolari il raddoppio dei binari della Porrettana».

Il Resto del Carlino, 10 maggio 2024

Enrico Postacchini e Giancarlo Tonelli

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