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La Ztl in zona Palasport? Già bocciata in passato, ucciderebbe il commercio

 Il presidente del Comitato che raccoglie residenti e negozianti interviene severo sull’apertura di Orioli: «Sarebbe un dramma» 

L’apertura del Comune ad una Ztl in zona Riva Reno ha fatto saltare sulla sedia chi anni fa si è battuto per stralciarla. «Sarebbe un dramma» assicura Renato Nucci, presidente del Comitato Palasport, nonché referente Ascom per la zona. «Già i commercianti saranno penalizzati da questi lavori, così si spara sui morti» aggiunge. H tema è stato sollevato martedì scorso, in via dello Scalo, durante il primo dei cinque incontri pubblici organizzati dal Comune per presentare i cantieri del tram e la riqualificazione della zona. La trentina di residenti presenti si è detta a favore della chiusura di quello scampolo di centro al traffico, giusto una persona ha espresso parere contrario. E l’assessore alla Nuova Mobilità Valentina Orion, in quella sede, davanti ai presenti, non ha escluso di valutare l’ipotesi Ztl a conclusione dei lavori del tram. «Significherebbe far morire la zona» risponde convinto Nucci. «Qui non c’è un commercio da passeggio, chi viene qui se non può parcheggiare va ad acquistare altrove» assicura.

E poi punge: «A parole il Comune dice che vuole aiutarci, ma se fa così ci uccide». Via della Grada e via Riva Reno fanno da confine tra l’area dove può parcheggiare chi necessita o desidera frequentare quell’area a ridosso della Cineteca, del Pratello e del Mercato delle Erbe. Una zona vivace commercialmente e culturalmente, e brulicante di persone. Ma piena anche di residenti, per ora (vista la grande fuga dal centro in atto a Bologna). Trovare parcheggio in zona sta diventando sempre più complicato però sia per chi ci vive sia per chi, di passaggio, decide anche solo di fermarsi pochi minuti. I lavori del tram renderanno prevedibilmente la sosta un incubo, stando ai tagli annunciati di 126 parcheggi. La trasformazione di 70 stalli a strisce blu in stalli a strisce bianche e la conversione di 30 stalli blu in parcheggi ad alta rotazione difficilmente (questione banalmente di numeri) risolverà il problema. Il risultato, a pochi giorni dal via ai cantieri (già in parte presenti, tra l’altro), è sotto gli occhi di tutti: sosta selvaggia e tour infiniti alla ricerca di un posto dove lasciare il proprio mezzo. «Ci vogliono parcheggi, non c’è un’altra soluzione al problema» fa notare Nucci. «Anche la soluzione di trasformare le strisce blu in bianche è una scelta che non condividiamo: chi viene e non è residente non si può fermare. Tra l’altro è una zona piena di locali, senza diventerebbe un mortorio». Ci sono anche le necessità di chi ci vive, però. «E io capisco che alcuni residenti desiderino la Ztl, ma intanto è un’arma a doppio taglio perché nessuno può raggiungerti poi, e inoltre non è il sentire di tutti, né della maggioranza. Facemmo un referendum, ho ancora le schede, e quasi tutti votarono contro».

Contro l’ipotesi dell’allargamento della Ztl, già nel 2012, ci furono proteste accese. Che continuarono anche l’anno dopo. La giunta — all’epoca l’assessore alla Mobilità era Andrea Colombo e il sindaco era Virginio Merola — nel 2013 deliberò comunque l’ampliamento della tanto osteggiata Ztl nella zona San Felice-Riva di Reno. Le due telecamere di Sirio che ora sono in via San Felice all’angolo con via Riva Reno e in via Riva Reno all’angolo con via Marconi si sarebbero dovute spostare a porta San Felice e in piazza Azzarita. Nel 2015 il dietrofront, con il congelamento della Ztl. Ora la proposta ritorna. «C’è gente che per aprire qui ha investito i propri risparmi e oggi dice “se mettono la Ztl devo andare via”» racconta Nucci. «Così facendo distruggi il tessuto economico di una zona — conclude — siamo tutti preoccupatissimi. Anche una strada come via San Felice, per dire, rimasta la sola con realtà bolognesi e non catene, andrebbe salvaguardata…».

Francesca Blesio, Corriere di Bologna – 14 marzo 2024

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