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I trent’anni del Pellicano. Alberani: «Eccellenza tra le case di riposo»

Le prime ospiti furono Pierina e Ulda. Il ricordo di don Attilio: «Fu un percorso a ostacoli, ma alla fine arrivammo al traguardo»

Da Bologna arrivarono Pierina (77 anni), Claudio (78) e Ulda (80). Da Casalecchio chiesero di entrare Luigi e Maria, entrambi di 80 anni e da Castelfranco Marcellina (90 anni). E Dario (83 anni) fu il primo ospite di Bazzano. Furono questi sette i primi anziani ad essere accolti il 17 gennaio 1994 nella casa di riposo Il Pellicano che, al civico 9 di via Borghetto di Sopra a Bazzano, era stata inaugurata l’11 settembre 1993 dal cardinale Giacomo Biffi, allora arcivescovo di Bologna. Ad attenderli sulla porta c’era don Attilio Zanasi, il prete che aveva fondato Il Pellicano con don Bruno Barbieri, l’allora parroco di Bazzano. E Maria Teresa Passuti, la direttrice storica del Pellicano, andata in pensione solo pochi anni fa. «In 30 anni – rivela Linda Cavallaro, attuale direttrice – Il Pellicano ha accolto 1.605 ospiti. Oggi impiega 40 persone che si occupano di 60 ospiti». 

Festeggiatissimo don Attilio Zanasi dalle centinaia di persone presenti alla festa del Trentennale del Pellicano che si è svolta con un incontro pubblico nella Sala dei Giganti della Rocca dei Bentivoglio di Bazzano-Valsamoggia, animato da Alberto Alberani (portavoce del progetto Terzo Settore Emilia Romagna), Raffaele Donini (assessore della Regione Emilia Romagna per le Politiche della salute), Daniele Ruscigno (sindaco di Valsamoggia), monsignor Giovanni Silvagni (vicario generale della Diocesi di Bologna) e Manuela Vecchi (nipote di Don Attilio). «Nel 1967 – ha ricordato don Attilio Zanasi – fondammo Il Pellicano quasi per gioco. Scorrazzando con la nostra auto R4, cominciammo con il raccogliere carta e cartoni. Poi passammo alle svariate cose che gli altri gettavano. Fu la saggia intuizione di don Bruno Barbieri che descrisse lo stile e le caratteristiche della futura residenza per anziani. Travagliata la gestazione della casa di riposo. Il Comune si opponeva alla costruzione di un edificio nuovo nella vigna di fianco a quello storico che avevamo acquisito nel centro di Bazzano. Dopo varie peripezie ottenemmo il nulla osta ad ampliare l’edificio di altri duemila metri quadri. Cominciati i lavori, passarono altri sette anni prima che la casa di riposo venisse terminata. Don Bruno rifiutò gli applausi dell’inaugurazione e la venne a visitare con me alle quattro di mattina del giorno del taglio del nastro». «Anche dopo 30 anni – ha sottolineato Alberto Alberani – il Pellicano mostra tutta la sua modernità nel saper dare le risposte giuste ai bisogni che vengono dal territorio. È una delle migliori strutture di accoglienza degli anziani in tutta la provincia di Bologna, specie con i 22 appartamenti realizzati per gli anziani autosufficienti»

Nicodemo Mele, Il Resto del Carlino – 20 gennaio 2024

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