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Pontelungo, miraggio riapertura

Il Pontelungo aprirà nel 2026. Sette mesi in più per il cantiere. I lavori si uniranno a quelli del tram. Ascom: «Necessari ristori adeguati»

La fine del cantiere sul Pontelungo sembra lontana, a tratti lontanissima. Stando al nuovo cronoprogramma, il termine è fissato per febbraio 2026, con un ritardo sulla tabella di marcia di sette mesi. L’allungamento delle tempistiche, però, è l’occasione per accorpare alla grande opera del Pontelungo il cantiere della linea rossa del tram, anticipando così l’inizio dei lavori. Durante le lavorazioni, «è emersa la necessità di consolidare alcune arcate che erano interrate, e di ricostruire alcune murature portanti – spiega Simone Borsari, assessore ai Lavori Pubblici -. Sono lavori che servono per la sicurezza del Ponte». I nuovi interventi previsti «necessitano di un adeguamento del contratto – continua Borsari -. Ai 14 milioni di euro iniziali, se ne aggiungono altri 5».

Costi e ritardi che, secondo la Lega, confermano il modus operandi del Comune. «La notizia dell’allungamento dei tempi per la fine dei lavori non ci stupisce – tuonano il capogruppo Matteo Di Benedetto e il segretario cittadino Cristiano Di Martino – . II Comune è una certezza quando si parla di ritardi ed errori nel calcolo delle tempistiche legate alla viabilità e ai lavori. Se non riesce a rispettare la tabella di marcia per un ponte, come spera di farlo con le linee di tram e il passante? Stanno paralizzando la città». Ma il Comune pensa al punto di arrivo e sfrutta il ritardo, «accorpando i lavori del tram che si anticipano e si inseriscono nel contenitore del cantiere del Pontelungo, con lo stesso metodo di quello sul Ravone – sottolinea Borsari -. Finiremo nel rispetto dei tempi». Ma per i cittadini qualcosa cambia, perché tra le due lavorazioni ci sarebbe dovuta essere una pausa in cui il Ponte sarebbe stato riaperto. «Il cantiere sul Pontelungo sarebbe dovuto finire a luglio 2025, e a ottobre si sarebbero dovute posare le infrastrutture tranviarie», conclude l’assessore. Tutte chiacchiere per Fd’I in Comune: « Dopo aver assicurato che non ci sarebbero stati ritardi, ecco che emerge la verità: almeno 7 mesi e ben 5 milioni di euro in più per completare il cantiere – commentano la consigliera comunale Manuela Zuntini e il consigliere di Quartiere Domenico Nobile -. La Giunta minimizza gli impatti enormi che tali situazioni hanno su cittadini e commercianti. Parliamo della chiusura di numerose attività e di perdite di fatturato che arrivano anche oltre il 30% per i negozi che rimangono. Le deviazioni degli autobus comportano disagi, basti pensare ai maggiori tempi di percorrenza e all’impossibilità di usare i filobus. La città è stanca di pagare l’incapacità della Giunta Lepore».

II cantiere mette a dura prova i cittadini del Borgo Panigale-Reno. «Nella fase di presentazione dei lavori furono date ampie rassicurazioni alle imprese di quel territorio relativamente alla durata – comunica Confcommercio Ascom in una nota -. Peraltro, proprio in considerazione della previsione temporale e dell’impatto, non furono previsti dall’amministrazione comunale indennizzi per le imprese fortemente impattate dal cantiere. Chiediamo che vengano previsti ristori adeguati, per questo invitiamo l’Amministrazione comunale ad avviare una seria riflessione». E in vista degli altri interventi infrastrutturali in programma, «occorrerebbe una cabina di regia che fosse in grado di garantire una gestione coordinata ed anticipatoria dei disagi, con misure efficaci per il traffico urbano», conclude Ascom.

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino – 22 settembre 2023

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