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Turismo estivo, la ricetta di Tonelli: «Più attività aperte, già nel 2024 servizi per tutti nelle periferie»

Il direttore di Ascom interviene sul tema, rilanciato dal consigliere del sindaco Santori. Occhi puntati anche sul piano degli orari della città: «Tra un mese presenteremo la nostra proposta»

«Quest’anno abbiamo avuto il 50% di attività rimaste aperte nel centro storico, allargando la zona fino ai viali di circonvallazione la percentuale è stata del 35%, mentre si scende al 25 per cento per quel che riguarda tutte le zone periferiche». Così il direttore di Ascom, Giancarlo Tonelli, replica al consigliere con delega al Turismo, Mattia Santori. Nei giorni scorsi, infatti, l’ex sardina aveva sollevato il problema della mancanza di ristoranti e negozi aperti sotto le Due Torri durante l’estate, a fronte dei tanti turisti arrivati per visitare la città.
Tonelli, negli ultimi anni si sono registrate percentuali più alte per quanto riguarda le aperture estive?
«Certo, rispetto a dieci anni fa, ad esempio, è stato fatto un passo avanti da parte degli imprenditori del turismo e del commercio per continuare a lavorare anche nei mesi estivi. E i dati premiano questa scelta, perché gli esercizi commerciali rimasti aperti ad agosto, mi riferisco a quest’anno, hanno lavorato molto bene». 
C’è la possibilità che queste percentuali aumentino in futuro?
«Indubbiamente. Bisogna cominciare a ragionare fin da subito su quelle che possono essere le modalità per garantire da un lato una maggiore presenza di turisti, dall’altro un’organizzazione diversa delle aperture. Bisogna, però, tenere presente il fatto che il mese di agosto per tanti lavoratori indipendenti, ma anche imprenditori e imprenditrici dei settori del turismo e del commercio, è il momento in cui normalmente vengono organizzate le ferie». 
Le turnazioni, in questo senso, potrebbero rappresentare una soluzione?
«Certo. Le turnazioni sono esistite fino a una ventina di anni fa per i pubblici esercizi. C’era una rotazione che si spalmava sul periodo trimestrale di luglio, agosto e settembre e che permetteva di creare delle condizioni di aperture un po’ più organizzate. Ora, con la liberalizzazione degli orari, non è più possibile. Posso dire, però, che la nostra disponibilità a lavorare anche già sull’estate del 2024 c’è». 
Si spieghi.
«Dobbiamo studiare una modalità che da un lato nel centro storico possa garantire una presenza più articolata di quello che è il commercio anche non alimentare, dall’altro in periferia dobbiamo studiare delle modalità di apertura che offrano un servizio non solo ai turisti, ma anche ai bolognesi che rimangono in città». 
Tornando sul tema del piano regolatore degli orari della città che come Ascom avete lanciato qualche mese fa, ci sono sviluppi?
«Sì, da quando lanciammo la proposta di cambiare il piano si è istituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto i diversi uffici del Comune, l’Università, noi come Ascom, Confesercenti, Confartigianato, Cna e le varie organizzazioni sindacali. Ci siamo già riuniti due volte, abbiamo analizzato i dati riguardanti i picchi di traffico legati agli spostamenti dei bolognesi nell’arco di alcune ore di punta, in particolare dalle 7.45 alle 9. Come Ascom a fine settembre presenteremo una proposta di rimodulazione degli orari». 
Un’anticipazione?
«Vogliamo proporre un’anticipazione rispetto all’accoglienza che permette ai genitori di portare i bambini un po’ prima a scuola e dall’altra parte ragionare su uno spostamento, non di molto ma significativo, per quello che riguarda gli istituti superiori».

di Chiara Caravelli, il Resto del Carlino, 27 agosto 2023

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