Confcommercio Ascom Bologna e Fipe-Bologna: «Lo stop arriva nel periodo dell’anno di massimo lavoro per i pubblici esercizi. È una decisione che non possiamo condividere»
Lo stop ai dehors Covid a partire dal 1 luglio, nella cerchia dei viali su stalli di sosta e sotto i portici, voluto dal Comune di Bologna «danneggia, dopo anni di difficoltà, le imprese dei pubblici esercizi nel periodo dell’anno in cui si lavora di più sia con i clienti bolognesi che con i turisti», commentano Confcommercio Ascom Bologna e Fipe-Bologna.
«La nostra proposta era di prorogare i dehors Covid per tutti i pubblici esercizi almeno fino al 31 ottobre, così da aiutare gli imprenditori dopo anni resi complicati dalla pandemia, dal caro bolletta e dall’aumento dell’inflazione. Il no del Comune è difficilmente comprensibile – continuano Confcommercio Ascom Bologna e Fipe-Bologna –. Inoltre, tantissime imprese avevano già considerato che anche quest’estate ci sarebbero stati i dehors Covid e quindi avevano assunto personale in più e riorganizzato il proprio lavoro. In questo modo si rischia di ridurre il livello occupazionale garantito dalle imprese dei pubblici esercizi durante la stagione estiva».
Confcommercio Ascom Bologna e Fipe-Bologna sottolineano, inoltre, che «anche per il turismo sarà un problema, in quanto i dehors Covid garantivano maggiori servizi, rendendo la nostra città ancora più accogliente e attrattiva. Per questo ci eravamo resi disponibili a verificare con il Comune se e dove ci fossero situazioni di ampliamenti di spazi oltre i limiti consentiti e intervenire per sanarle. Non bisogna dimenticare che questi sono gli ultimi mesi in cui è possibile utilizzare i dehors Covid e una proroga per tutti almeno fino al 31 ottobre era auspicabile per tutelare e aiutare bar e ristoranti e rendere un servizio alla città e al turismo».
Confcommercio Ascom Bologna e Fipe-Bologna
Bologna, 13 giugno 2023
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