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Prime chiusure in via Saffi. Al via lunedì i lavori per il tram

Parte lo spostamento dei sottoservizi, propedeutico alla realizzazione della tranvia Borgo Panigale-Fiera Circolazione bloccata sulla preferenziale da via Vittorio Veneto a via Timavo fino a mercoledì 14

I primi lavori per la Linea rossa del tram (Borgo Panigale-Fiera) toccano via Saffi. Da lunedì a mercoledì, un intervento di spostamento dei sottoservizi – propedeutico alla realizzazione della tranvia – causerà la chiusura della corsia preferenziale da via Vittorio Veneto a via Timavo.Inevitabili i riflessi sulla circolazione. In via Saffi è prevista la «chiusura fisica» della corsia in direzione centro e il senso unico da via Vittorio Veneto a via Timavo. Sempre in Saffi, ci sarà il restringimento della carreggiata all’altezza del civico 81, con il mantenimento di due corsie direzione periferia; all’altezza di via Podgora verrà chiuso l’attraversamento pedonale.

Da circa 50 metri prima del cantiere, il limite di velocità è ridotto a 30 chilometri l’ora.

Via Podgora, all’incrocio con via Saffi, sarà chiusa al transito veicolare e pedonale, eccetto residenti e accedenti alle proprietà private; entrata e uscita dei veicoli da via Col di Lana; direzione obbligatoria a destra all’incrocio con via Col di Lana; direzione obbligatoria a sinistra per chi proviene da via Gorizia.

In via via Emilia Ponente, incrocio con via Timavo, direzione obbligatoria a destra; in via Timavo, incrocio con via Emilia Ponente, direzione obbligatoria a sinistra.

Intanto, Stefano Cavedagna, capogruppo di Fd’I in Comune, fa riferimento a un referto dei Vigili del fuoco, intervenuti il 3 maggio in via Saffi dopo lo sfondamento del pavimento del negozio al 22 a causa dell’esondazione del Ravone. «Il referto – afferma Cavedagna – non fa che confermare quello che sosteniamo da tempo: la presenza dei puntelli sotto la strada e l’enorme presenza di detriti hanno fatto da tappo al corso d’acqua, che ha sfondato il solaio sotto il palazzo».

Bisognava «rifare la tombatura del canale anni fa e pulirlo regolarmente – commenta Cavedagna –. È una questione idraulica e meccanica talmente evidente che solo chi è in malafede può accampare altre scuse. Lepore riveda quindi la scelta di far pagare i cittadini. Paghi l’amministrazione e si scusi».

Anche Gian Marco De Biase, consigliere comunale civico di Bologna ci piace, ritiene che il Comune «dovrebbe risarcire il proprietario del negozio e del condominio» di via Saffi che sono stati il punto di esondazione del torrente Ravone. La richiesta di risarcimento «è stimata in 200mila euro». Ma il Comune, sostiene De Biase, «respinge ogni responsabilità relativa ai danni causati dall’esondazione».

Questo nonostante che la Regione «ente gestore del Ravone, nel 2021 avesse inviato al Comune una comunicazione che evidenziava come la presenza di puntelli sotto il manto stradale in corrispondenza del civico 22 poteva determinare rilevanti accumuli di materiale di vario genere con la conseguente riduzione della sezione di deflusso del torrente stesso».

Il Resto del Carlino – 10 giugno 2023

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