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La rivincita del turismo La Pasqua in Italia vale oltre 6 miliardi di euro

Bocca (Federalberghi): 12 milioni di italiani in vacanza pasquale, numeri da pre-pandemia. Si rivedono gli americani, invece asiatici e indiani lottano con i visti. Bene il Pnrr, ma gli oneri fiscali restano troppo alti

Gli italiani tornano in vacanza. Dopo tre anni di pandemia il turismo è di nuovo protagonista. Parola di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.

Presidente, dopo tre anni di presumibili cali nelle prenotazioni dovuti alla pandemia e alle sue conseguenze, si registra un nuovo incremento delle prenotazioni per l’imminente periodo pasquale?

Secondo le nostre previsioni saranno quasi 12 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio per onorare le festività pasquali. Una previsione che ci riporta ai livelli del 2019. E la cosa sorprendente è che la maggior parte di loro sceglierà di restare in Italia. Questa è una tendenza che sembra essersi consolidata
proprio dopo l’esperienza drammatica dei due anni di Covid vissuti in preda alle proibizioni. È come se gli italiani, impossibilitati a programmare viaggi all’estero, si dimostrassero grati di aver potuto riscoprire l’enorme bellezza del proprio Paese.

Quali sono le mete preferite dagli italiani e perché?

Nel periodo pasquale sono ancora le località di mare a vincere la partita, ma anche le città d’arte.

Qual è la situazione relativa alle prenotazioni da parte di stranieri e quali sono le nazionalità da cui arrivano di più?

La buona notizia è che gli americani hanno ricominciato a venire in Italia: loro rappresentano il nostro primo mercato turistico proveniente dall’estero e, dopo l’abbattimento delle restrizioni dovute al Covid, hanno dimostrato di voler subito tornare nel nostro Paese che amano da sempre. La cattiva notizia, invece, è che si stanno profilando molti problemi legati al rilascio dei visti per ciò che riguarda ad esempio la Cina e l’India: una situazione che potrebbe duramente colpire la nostra economia privandoci di una
larga fetta di turisti alto spendenti che tanto possono significare per tutto l’indotto. Quali sono i mezzi di trasporto più usati per raggiungere le località di vacanza? Tre vacanzieri su quattro utilizzeranno la
propria macchina per recarsi presso il luogo della vacanza. Il 13,8% viaggerà in aereo e il 5,6% in treno. Il dato mostra una certa coerenza con il fatto che i viaggiatori abbiano scelto destinazioni di prossimità.

La comodità ha prevalso nella scelta del mezzo. In media, per quanti giorni prenotano e qual è il profilo tipo del “vacanziere”? Si muovono più le famiglie o i single?

La vacanza avrà una durata media di 3,6 notti. Le famiglie continuano a essere la tipologia di viaggiatori
più frequente, specialmente con i figli minori al seguito. I single senza dubbio si muovono volentieri,
ma sono meno vincolati alle vacanze per così dire “a comando”.

Qual è la spesa media? E quanto il giro di affari presumibile?

La spesa media è stata calcolata in circa 535 euro pro capite, considerando che in questa cifra sono compresi trasporto, alloggio, vitto e divertimenti. Il giro di affari complessivo si aggira sugli oltre sei miliardi di euro.

Quali sono le piattaforme più usate per la prenotazione? Quelle online o si è tornati a riservare anche direttamente in hotel?

Con nostra grande soddisfazione, è sempre maggiore la percentuale di coloro che prenotano direttamente in hotel. Sono anni che la Federalberghi si prodiga per suggerire ai viaggiatori di rivolgersi direttamente alla struttura invece di basarsi esclusivamente sulle agenzie on line.

Se dovesse fare una previsione legata alle prenotazioni per la prossima estate, che ci direbbe?

Dico soltanto che i risultati di questa Pasqua fanno ben sperare.

Gli hotel italiani riscontano qualche particolare difficoltà?

Sì. Siamo oppressi da regole rigidissime, dobbiamo riscuotere dai clienti la tassa di soggiorno che in certi casi, come per esempio a Firenze, sta diventando un assurdo; abbiamo contro una sorta di terra di nessuno che ha il nome di abusivismo nelle locazioni brevi; dal punto di vista istituzionale spesso ci
sentiamo trascurati, in proporzione al ruolo che rappresentiamo per il turismo italiano e alla disponibilità che mostriamo sistematicamente in merito alle difficoltà che il Paese ha dovuto affrontare, si pensi all’emergenza terremoto, ai profughi afghani giunti in Italia e all’ospitalità data alle famiglie provenienti
dal territorio infuocato dalla guerra in Ucraina. Siamo inclini a rimboccarci le maniche e lo faremo
sempre. Ma non ci sentiamo granché facilitati. Diciamo che oggi per noi sarebbe già molto se si mettesse la parola fine alla concorrenza sleale.

Dal punto di vista degli incentivi statali, questo Governo crede si stia muovendo bene per quel che riguarda il turismo?

Questo governo ha finalmente un Ministero del Turismo con portafoglio. Nel Pnrr sono elencate molte voci dedicate al nostro settore. Vi sono incentivi per l’ammodernamento delle strutture ricettive, per il turismo sostenibile, sono programmati investimenti per la digitalizzazione, per le infrastrutture. Ma sarebbe molto importante che le aziende legate all’ospitalità venissero alleggerite dal punto di vista
degli oneri fiscali, anche per consentire alle nostre imprese di continuare a creare occupazione senza doversi impoverire.

Su che cosa si dovrebbe investire di più?

Sulle infrastrutture: si vince solo quando le località con vocazione turistica sono facilmente raggiungibili. E poi non ho dubbi: sui grandi eventi.

Pensa che gli effetti della guerra in Ucraina si facciano sentire anche in Italia? Si registrano aumenti di prezzo dovuti al rincaro energetico?

La guerra in Ucraina è un dramma che colpisce ognuno di noi. Al momento sembra che in Italia ci si sia paradossalmente abituati all’emergenza e la gente tenta di vivere normalmente. Ma c’è solo da sperare con tutte le forze che la situazione migliori. Gli aumenti del costo della vita purtroppo sono una realtà
durissima per gli italiani e per molti operatori del settore. Per gli hotel sono in certi casi insostenibili: non va mai dimenticato che le nostre sono aziende energivore e noi non possiamo permetterci di privare i nostri clienti dei legittimi comfort.

Chiara Giannini, Il Settimanale PMI – 7 aprile 2023

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