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Sanità, Pannuti nel pool di esperti: «Porterò tutta l’esperienza di Ant»

La presidente dell’associazione chiamata dal ministro Orazio Schillaci a far parte del tavolo tecnico: «Tra i suggerimenti che avanzerò, l’implementazione dell’assistenza territoriale con nuove figure»

Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant, chiamata a far parte del tavolo tecnico a supporto del ministero della Sanità in materia di Ambiente e Politiche sociali.

Un pool di esperti da tutta Italia per aiutare il dicastero su nuove strategie per la tutela della salute pubblica. Si aspettava questa nomina?

«Confesso di no. Quando mi hanno chiamata è stata una sorpresa. Ma sono molto felice di farne parte. Voglio ringraziare il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro Orazio Schillaci per avermi dato l’opportunità di mettermi al servizio del Paese».

Quale contributo può portare la sua lunga esperienza in Ant?

«Sono in Ant da 25 anni e l’associazione è presente da 45 anni (fu fondata dal padre Franco, ndr). Siamo impegnati sul fronte della prevenzione oncologica e dell’assistenza anche in aree ad alto impatto industriale e a rischio di inquinamento, come Taranto e Brescia. E’ altrettanto importante l’attenzione al mondo del terzo settore per incidere in modo concreto su due fronti, quello dell’ambiente e quello della sanità».

Secondo il suo parere quali sono gli aspetti più urgenti che dovrà affrontare il tavolo?

«Sono convinta che si possa dare un aiuto fondamentale all’ambiente con l’implementazione dell’assistenza sul territorio. Quello che personalmente penso è che questo tavolo dovrebbe fornire indicazioni tecnico-scientifiche, portando la nostra esperienza e le nostre competenze ai politici in modo che abbiamo gli strumenti per attuare le soluzioni migliori per i cittadini».

Come dovrebbe essere organizzata la nuova assistenza territoriale?

«Noi facciamo assistenza, ma anche ricerca e formazione: occorre cambiare come, del resto, sta cambiando la società implementandoli territorio. Salute, prevenzione e ambiente sono modelli che devono stare assieme per dare impulso alla sanità. Faccio un esempio: c’è carenza di medici ovunque, allora bisogna formare infermieri altamente specializzati che possano effettuare l’assistenza a casa e il medico arriva su chiamata. Anche la telemedicina può fornire un grande aiuto, stiamo lavorando anche su questo. Sono poi convinta che una maggiore sostenibilità del sistema sanitario passi attraverso modelli misti pubblico-privato sociale. C’è un’altra cosa che vorrei sottolineare».

Certamente, di cosa si tratta?

«La partecipazione al tavolo tecnico è a titolo gratuito, ai componenti non sono corrisposti né gettoni, compensi o altri emolumenti. Questo lo dico per chiarezza e sono immensamente felice di farne parte. Spero che la mia esperienza sia di qualche utilità per tutti i cittadini italiani».

E’ già stata indetta una prima riunione?

«Ancora non abbiamo una data, ma io sono pronta».Raffaella Pannuti è l’unica bolognese a far parte del tavolo del ministero della Salute. Pannuti è nata a Bologna nel 1973, si è laureata in Chimica Industriale, nel 1998 è entrata in Fondazione Ant e ne è divenuta presidente nel 2011: si tratta della più ampia realtà non profit per l’assistenza specialistica domiciliare ai malati di tumore e la prevenzione gratuite, presente in undici regioni italiane.

Monica Raschi, Il Resto del Carlino – 39 marzo 2023

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