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Il commercio chiede aiuto: «Congeliamo subito le imposte»

Confcommercio Emilia Romagna, il Presidente Enrico Postacchini: «Consumi in calo, tanti rischiano di chiudere»

Parla come sempre con la calma dei nervi distesi anche se l’espressione è preoccupata. Enrico Postacchini, presidente di Confcommercio Emilia Romagna, deve fare da nocchiere per l’associazione nel mare forza nove della crisi da energia che ha tolto il sorriso a imprese e famiglie.

Presidente, che aria tira per l’autunno?

«Brutta aria e vento di tempesta perché le cose vanno sempre peggio. La crisi energetica rischia di fare molte vittime. C’ è una forte contrazione dei consumi dovuta al fatto che caro energia e inflazione colpiscono i clienti».

Che spendono meno.

«Esatto, possiamo calcolare un calo di spesa del 20%».

L’impasse di questi mesi è meglio o peggio del periodaccio Covid?

«Peggio, molto peggio perché molte aziende arrivano già provate dall’emergenza sanitaria e adesso la crisi energetica dà un’altra spallata».

Conseguenze a breve?

«Spero di sbagliarmi, ma c’è il forte rischio che aumentino fortemente i pignoramenti».

Come difenderci?

«Serve un codice emergenziale, per esempio con il congelamento delle imposte. Già il 70% delle imprese prima del Covid se la cavava con rateizzazioni. Mettiamoci due periodi di difficoltà uno di seguito all’altro tra virus e guerra e lo scenario diventa drammatico. Chi aveva riserve solide può farcela, gli altri hanno necessità di ulteriore credito».

Le banche che dicono?

«Hanno giustamente regole da osservare, è lo Stato che dovrebbe farsi garante per maggiori crediti alle aziende».

I settori che rischiano di più?

«Quasi nessuno può stare tranquillo. Sono in difficoltà i concessionari di automobili visto il caro carburante, la ristorazione, i bar, la distribuzione alimentare, la logistica. Tutti ambiti che devono consumare energia oggi a prezzi stellari. Soffrono forse meno i negozi di abbigliamento».

Ci sono imprese che rischiano di chiudere?

«La stima di Confcommercio nazionale è di 120mila unità, con 370mila posti di lavoro in bilico».

Quali potrebbero essere provvedimenti più urgenti da adottare?

«Congelare almeno in parte il pagamento degli obblighi fiscali in molti settori. Poi è necessario un patto per gli affitti con i proprietari degli immobili dove sono attive molte imprese, come negozi, bar, ristoranti. E anche qui serve che lo Stato agevoli fiscalmente i proprietari. Infine serve un fondo regionale di liquidità che potrebbe aiutare ad abbattere gli interessi sui mutui».

Qual è l’incidenza del costo energetico sui fatturati?

«Un report realizzato on line in Emilia Romagna a operatori del commercio al dettaglio indica che ha inciso oltre il 180% per il 27,98% degli intervistati, da 100 a 150% per il 22% degli intervistati e dal 50 al 100% per il 18,11% degli esercenti sentiti».

Cosa rivela dei clienti?

«Il report indica che i consumatori tendono a fare acquisti in modo stabile, ma il 42% ha ridotto lo scontrino e il 29% è orientato su prodotti più economici e sconti».

Il costo del carburante calmierato aiuta?

«Non tanto. Il costo di benzina e diesel è ancora molto alto. I rincari si sommano drasticamente per certe categorie come i panificatori, per esempio, che lavorano all’ingrosso. Soffrono il caro energia e il caro carburante».

Come la mettiamo con gli impianti di energia alternativa?

«Il fotovoltaico è un’ottima soluzione ma i commercianti e le imprese dei centri storici sono penalizzati perché le sovrintendenze vietano generalmente l’installazione dei pannelli solari nei centri storici. Per Bologna vale anche in certe zone sui colli. Quindi molte attività del centro sono fuori gioco».

Un’idea per aggirare il problema?

«Si potrebbero studiare impianti in aree all’esterno dei centri storici che possano servire però le attività centrali. Oppure si abolisce la norma. Una via d’uscita va trovata».

Chiudiamo almeno con una notizia positiva.

«Il turismo estivo sulla Riviera, ma anche in Appennino dove ha avuto numeri in rialzo e nelle città d’arte come Bologna, Ravenna, Ferrara e Modena, ha fatto registrare buoni numeri». Enrico Postacchini accenna a un sorriso. Fermiamoci qui.

Beppe Boni, Il Resto del Carlino 25 ottobre 2022

Enrico Postacchini
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