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Marcatili: «Caab motore del ‘sistema Bologna’»

Il neo presidente del Centro agroalimentare: «Non solo ortofrutta, ma anche progetti di logistica evoluta e piattaforma agroenergetica»

Un economista alla guida del Caab. Marco Marcatili, 41 anni, responsabile Sviluppo e sostenibilità di Nomisma, è il nuovo presidente del Centro agroalimentare. Indicato dal sindaco (il Comune è azionista di maggioranza di Caab, con l’80%), è un esperto in direzione e gestione di processi di sviluppo territoriale, rigenerazione urbana e valorizzazione ambientale. Riceve il testimone da Andrea Segrè, in carica dal 2012. I nuovi consiglieri sono Sara Maldina (Comune) e Giada Grandi (Camera di commercio, in rappresentanza dei soci privati).

Presidente Marcatili, come imposterà il suo mandato?

«Penso che il futuro del Caab vada visto in una duplice ottica».Può spiegare?«Intanto c’è da ragionare sul ruolo che il settore agroalimentare, con la distribuzione di ortofrutta nel ‘villaggio Bologna’, potrà avere nella valorizzazione del commercio di prossimità. Sostenendo così i tanti operatori che si affacciano al Caab».

La seconda direzione?

«È vero che Caab ha il suo ‘cuore’ nell’agroalimentare. Ma credo sia tempo di cogliere l’opportunità di trasformare il Caab in una società strumentale di territorio».

Che cosa significa?

«Penso a una società strategica, una tecnostruttura che possa aiutare ridisegnare il ruolo della Città metropolitana».

In quali ambiti, per esempio?

«Sviluppo di una piattaforma agroenergetica, logistica evoluta, valorizzazione della vocazione di sviluppo del quadrante Nord-Est, dove sorgerà il nuovo stadio, dove ci sono la Fiera, Fico…».

Caab avrà la forza di ridisegnare il futuro del territorio?

«Credo che ci siano le condizioni per fare nascere il ‘sistema Bologna’. In cui le tante tecnostrutture del territorio condividono le stesse sfide».

Chi, oltre a Caab?

«Immagino Tecnopolo, Aeroporto, Tper, Fiera, Acer e altre realtà simili. Insieme possiamo creare un ‘sistema Bologna’ che, in maniera stabile, si parli. Per contribuire a mettere in pista una nuova ipotesi strategica per il territorio bolognese, che in Italia è fra i più attrattivi».

Veniamo a Fico, nota dolente. Vede un futuro per una struttura mai decollata?

«Il tema di Fico non è del Caab, del fondo o delle coop. Interessa tutta la città. Oggi occorre avere la pazienza per capire qual è la progettualità a medio-lungo termine che rafforza Fico, quale orientamento si vorrà dare».

Oltre alla sostenibilità economica, il Caab è da tempo orientato verso quella ambientale. Prevede nuovi investimenti green?

«C’è ancora potenziale. Si potrebbero per esempio sviluppare nuovi Megawatt nell’energia, progetti di bioenergia. L’area potrebbe avere la vocazione di distretto agroenergetico. Certo, il tema sarà come riuscire a conciliare le possibilità urbanistiche per farlo e i necessari investimenti».

Luca Orsi, Il Resto del Carlino, 14 luglio 2022

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