Il Presidente Carlo Sangalli: “Il Governo agisca”
La spesa per bollette e carburanti si sostituisce ai consumi. Nel 2022 le spese obbligate hanno raggiunto la quota record del 42,9% sul totale dei consumi, il valore più alto di sempre, con un incremento dell’incidenza di 6,3 punti dal 1995 ad oggi, secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio. Su un totale consumi all’anno di oltre 19 mila euro pro capite, per le spese obbligate se ne vanno infatti 8.154 euro, 152 euro in più rispetto all’anno scorso. La quota principale è rappresentata dalla voce abitazione ( 4.713 euro), ma il contributo maggiore all’incremento complessivo viene dall’aggregato energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un’incidenza sul totale consumi del 9,7%, valore mai registrato prima. Qμesto – spiega Confcommercio – avrà l’effetto di comprimere i consumi su molte aree delle spese libere, con il rischio di deteriorare il clima di fiducia attuale e in prospettiva. «Per evitare di deprimere i consumi e congelare la ripresa è necessario che l’Europa metta un tetto al prezzo del gas e il governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale», sostiene il presidente di
Glu. Fer., Il Resto del Carlino – 7 luglio 2022
Confcommercio, Carlo Sangalli. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, con quasi il 43% di
quota sul totale consumi (inclusi gli affitti), lo scarto attualmente registrato delle spese obbligate, rispetto a un valore strutturale del 39-40%, «è abnorme». Questa differenza può essere attribuita per la metà – circa 1,5 punti percentuali a elettricità, luce e gas. All’interno, un ruolo preponderante e svolto dai costi per l’abitazione a cui vengono destinati, tra affitti, manutenzione, energia, acqua, smaltimento rifiuti, quasi un quarto delle spese destinate ai consumi. Nel 1995, era il 1896 dei consumi in valore.