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I residenti: «Insensato riaprire un tratto del Reno»

L’allarme di Nucci (Comitato Palasport): «L’area tra via Lame a piazza Azzarita va tenuta com’è, altrimenti si perdono 200 posti auto»

«Se il tram deve andare avanti, almeno si cancelli dal progetto l’apertura del canale Reno da via Lame alla rotonda di piazza Azzarita». Mentre il Comune affida i lavori e annuncia le date dei cantieri della Linea Rossa del tram, Renato Nucci, presidente del Comitato Palasport, non rinuncia a dare battaglia: «In questa zona spariranno circa 200 posti auto», avverte.

I tecnici di Palazzo d’Accursio «ci avevano rassicurato. ‘Li troveremo, risolveremo il problema’». Invece, sostiene Nucci, «l’eliminazione di questi parcheggi non sarà compensata in alcun modo, non essendo stata prevista la creazione di nuovi posti auto nella zona».

Nel novanta per cento dei casi, la cancellazione degli stalli di sosta «è causata dal progetto di riapertura del canale Reno», nel tratto che va dalla chiesa di Santa Maria della Visitazione alla rotonda di piazza Azzarita. Il resto dei parcheggi – «in entrambi i lati della parte alta di via San Felice» – sarà eliminato dal passaggio del tram.

«Sarà un incubo», avverte Nucci. «Non soltanto per i residenti della zona, che già oggi faticano a trovare un posto auto libero. Ma anche per i tanti commercianti e i non residenti che utilizzano quest’area per parcheggiare non lontano dalla Ztl».

In altre parole, secondo il comitato – che è attivo in zona Riva Reno, Lame, San Felice e Marconi – la posa dei binari del tram e l’apertura del canale Reno «causeranno disagi pesantissimi».

E proprio la riapertura del canale «nel tratto previsto dal progetto» viene ritenuto «senza senso e senza valore storico-culturale».

Il progetto presentato dal Comune prevede – lungo il tratto riaperto del canale – la piantumazione di alberi e la realizzazione di strutture per ospitare relax e tempo libero, in stile darsena milanese. «Si è fatto il paragone con i Navigli – afferma Nucci –. Ma si dimentica che qui, tra il canale e i locali, ci sarà di mezzo un tram».

«Se davvero si ritiene indispensabile» riaprire il canale in via Riva Reno, Nucci propone di rispolverare almeno in parte un progetto elaborato dall’Ascom una decina di anni fa. Che prevedeva, «in modo più comprensibile e giustificabile», riaprire nel tratto da via Lame a via Marconi, nella zona prospiciente l’ex Manifattura.

Si verrebbe così a creare «un percorso turistico con via Azzo Gardino, la Cineteca e il Cavaticcio». In quella zona esistono già diversi locali pubblici, «che con l’apertura di dehors potrebbero contribuire a una maggiore attrattività della via e a una riqualificazione dell’intera zona».

Più in generale, tornando al passaggio del tracciato del tram, Nucci prevede «forti criticità» nella parte alta di via San Felice, «dove la strada è molto stretta, un collo di bottiglia». I binari del tram «saranno installati sul lato sinistro, ma spariranno gli attuali parcheggi su entrambi i lati». E saranno «eliminati anche gli spazi necessari alla consegna delle merci, la fermata dei taxi, la sosta delle ambulanze».

Da via Riva Reno a porta San Felice, inoltre, «l’attuale corsia preferenziale, in direzione viali, sarà totalmente impegnata dai binari del tram». Così, mentre ora il passaggio è vietato ai mezzi privati, «sarà vietato anche il transito a moto e scooter e ai mezzi pubblici, dai taxi alle auto blu, ai mezzi di soccorso».

Luca Orsi, Il Resto del Carlino – 9 maggio 2022

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