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Un lockdown di fatto

Marco Cremonini: “Saldi mai partiti, strade e negozi sono vuoti” e Vincenzo Vottero: “I clienti hanno paura e disdicono”

Marco Cremonini Il Covid e l’inflazione stanno giocando un ruolo cruciale ai danni delle attività del settore moda e calzature. Il commerci sta facendo fatica a ripartire dopo Natale e anche la spinta dei saldi, a 10 giorni dal loro avvio, non ha prodotto ad ogg i risultati sperati. II racconto che si sta facendo del Covid, dai bollettini giornalieri dei contagi all’allarmismo generalizzato, nonostante i vaccini abbiano dimostrato che il virus si possa arginare, sta avendo un impatto durissimo sulla vita dei cittadini e di conseguenza sulle attività commerciali. In questo quadro, già di per sé grave, si inserisce anche la crescita dell’inflazione e dei consumi che sta preoccupando il consumatore, quasi al pari della pandemia. Tutto ciò si traduce in strade e negozi vuoti, come se si fosse in un lockdown autoimposto. Se è vero, quindi, che i negozi sono aperti e non ci sono restrizioni è anche vero che stiamo vivendo un momento di forte crisi che richiede un aiuto da parte delle istituzioni, le quali non possono voltarsi dall’altra parte, come purtroppo è invece capitato per larga parte degli ultimi due anni. Nonostante il rispetto di tutte le normative anti-Covid, gli imprenditori del settore moda sono tra i più scrupolosi, i cittadini hanno timore a uscire di casa e tornare a vivere. C’è bisogno di un cambio di passo sul racconto del virus e dei contagi. Per questo, siamo sicuramente in un periodo ancora complicato per il commercio, che comunque tenta di rialzarsi, soprattutto nel settore moda, dopo due anni difficili.

Vicepresidente Federmoda Nazionale Presidente Federmoda Emilia-Romagna e Bologna di Confcommercio Ascom Bologna

Vincenzo Vottero Le notizie allarmanti sui contagi da Covid e l’assenza dei turisti stanno colpendo duramente i pubblici esercizi, già fortemente danneggiati da due anni di pandemia, restrizioni e regole da rispettare. La ripresa ha subito un netto rallentamento. Lo dimostrano i locali con tanti posti disponibili e le strade della nostra città desolatamente vuote, nonostante non ci siano limitazioni agli spostamenti. È innegabile, infatti, che il continuo parlare di Covid e contagi abbia posto la città in un lockdown di fatto e tutto ciò si ripercuote sulle attività economiche. Sono sempre di più i clienti che prenotano un tavolo al ristorante e poi per timore non si presentano o disdicono all’ultimo minuto mandando all’aria un’organizzazione di giorni. Un danno incalcolabile per noi imprenditori dei pubblici esercizi. Tutto ciò non può passare inosservato. Ristoranti, bar, bistrot sono in difficoltà e vanno aiutati con azioni concrete, per superare questa ennesima crisi economica. È innegabile, ad esempio, che gli spazi all’aperto per noi pubblici esercizi siano importantissimi, in particolare nel periodo primavera-estate. Dalle istituzioni proprio su questo tema ci aspettiamo novità in tempi brevi, vista la scadenza al 28 febbraio della proroga per i dehor straordinari. I vaccini, d’altronde, hanno dimostrato che il Covid si può arginare. Per superare la crisi, quindi, basta solo darci la possibilità di lavorare e ai cittadini di vivere più sereni, come successo fino a solo un mese e mezzo fa.

Presidente Fipe-Ristoranti e trattorie di Confcommercio Ascom Bologna, titolare ristorante ViVo

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