I timori dei negozianti per la Linea verde: «Serviranno indennizzi alle attività». E c’è chi pensa all’ambiente: «L’opera porterà anche benefici»
Questo tram non s’ha da fare. I commercianti di Piazza dell’Unità e via Corticella fanno fronte comune e bocciano, senza riserve, il progetto della linea Verde. Giovedì Palazzo d’Accursio ha annunciato il finanziamento (222 milioni) per il tratto, lungo quasi 8 chilometri, che dal centro arriverà a Castel Maggiore. Ma, a detta dei residenti, «non sarà di certo un’opera fondamentale per il futuro di Bologna», come sostiene il Comune.
Anzi, secondo Miriam Cappi (66 anni) si tratta di «un inutile sperpero di soldi perché non farà altro che causare problemi al traffico e alle attività commerciali. Via Corticella vive nel degrado assoluto e al posto di risolvere i problemi legati alla sicurezza e al decoro urbano si pensa a un tram che non serve a nessuno».
Marinella Degli Esposti (56 anni), invece, è preoccupata per le tempistiche che avranno i cantieri: «Per noi saranno devastanti. Parlano di benefici, ma quali saranno i negozi che riusciranno a sopravvivere alla durata dei lavori per godere di questi benefici?». E lancia un appello al Comune: «Dovrebbero programmare degli indennizzi da dare a noi commercianti per le perdite economiche che registreremo durante i lavori».
E sul nodo dei cantieri alza la voce anche Mafalda Orrico (75 anni): «Cosa faremo? Chiuderemo le saracinesche e andremo a mangiare in Comune. Perché non si è fatto un referendum? Così ci costringono a chiudere battenti dato che prima con i cantieri e poi con l’assenza di parcheggi, i nostri clienti preferiranno fare acquisti in zone più comode». Mentre a preoccupare Fabio Daffo (54 anni) è, soprattutto, la scomparsa dei parcheggi: «Molti miei clienti, al bar, sono ’bevi e fuggi’ perché sostano un attimo, prendono il caffè e poi scappano.
Questo non sarà più possibile e mi costerà la perdita dei clienti». Poi propone (ma ormai è tardi) un’alternativa: «Perché investire sul tram? Avrei preferito vedere più autobus, magari piccoli ed elettrici». Un altro punto di scontro riguarda l’organizzazione delle fermate che avrà la linea del tram nel tratto che comprende via Corticella. Giovanni Sacco (59 anni) fa notare che «potrebbe essere controproducente per noi lavoratori, perché se le fermate sono troppo lontane tra loro sarà difficile fermarsi per comprare qualcosa e poi in questo quartiere ci sono molti anziani che non possono camminare».
di Marco Santangelo, il Resto del Carlino, 6 novembre 2021
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