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Con l’esplosione dei cantieri e dei dehors è allarme sosta: «Qui non si parcheggia più»

Centro sotto assedio: cantieri, plateatici, cassonetti in superficie, consegne a domicilio e turisti. Disservizi anche in periferia. E le moto in centro perdono gli stalli

Un tempo si attingeva a pazienza e fantasia e un parcheggio, in qualche modo, saltava fuori. Oggi non più. Gli stalli dei motorini in centro stanno scomparendo e diventa complicato parcheggiare le auto anche fuori porta. Bologna sembra essersi di colpo ristretta. E i motivi non risiedono soltanto in scelte (o mancate scelte) di palazzo, piuttosto si tratta di una congiuntura infelice. A rendere complicata la vita di chi deve trovare uno spazio per la sosta di scooter o automobile, per non parlare di un furgone, sono diversi fattori che, sommandosi assieme, diventano letali per la mobilità cittadina. Alla già esistente carenza di parcheggi, soprattutto in centro, alla quale si attende che la nuova giunta provi a dare una risposta in tempi brevi, si sono aggiunti: i cantieri nati sulla spinta del “bonus facciate” e del “bonus 110%”, l’ampliamento e l’incremento dei dehors, il ritorno dei cassonetti in superficie, il boom delle consegne a domicilio, il ritorno (anche su gomma) dei turisti.

«Il problema c’è ed è evidente» conferma Giancarlo Tonelli direttore di Confcommercio Ascom. «La presenza di cantieri è superiore alle normali consuetudini, sia in centro che in periferia, e questo ha portato a un’importante riduzione dei parcheggi. In alcuni casi si è aggiunta anche la presenza di nuovi dehors che però si sono sviluppati, dove possibile, più sotto i portici o nelle piazze — ragiona Tonelli —. Non dobbiamo dimenticare che la ripartenza del settore dell’edilizia ha un effetto positivo per tutta l’economia ( altri 30 settori gli sono legati) ed è fondamentale, come lo è per ristoranti e pubblici esercizi».

Il direttore di Ascom Bologna indica la strada della comprensione e dell’indulgenza: «Occorre avere un minimo di pazienza e di tolleranza in più, in questa situazione particolare, complicata dalla pandemia, se no si è miopi, dobbiamo ragionare in modo positivo e costruttivo». Bisogna cominciare già a guardare oltre il periodo di emergenza, però, se si ambisce a una città migliore. «E dobbiamo rimettere mano al piano sosta, con parcheggi sia in centro che in prima periferia sottoterra superiori a quelli odierni: noi un piano, in questo senso, lo avevamo e lo riproporremo alla nuova amministrazione».

Guardando oltre i disagi odierni, anche Confesercenti Bologna, con il presidente Massimo Zucchini, concorda: «È ora di ripensare ai parcheggi, il problema c’è ed è sentito. I disservizi sono enormi». Zucchini suggerisce di intervenire con «parcheggi scambiatori: diversi, di livello, a prezzi onesti e ben serviti da navette con frequenza ogni 15 minuti». La “mobilità dolce” non può essere, almeno non ancora e non da sola, la soluzione alla carenza di parcheggi. «Ben vengano biciclette e pedonalizzazioni, ma la gente continuerà a girare in auto e il problema sosta resterà. Invece che a combustibile le macchine andranno a idrogeno o saranno elettriche, ma non scompariranno», è la previsione.

Sia Zucchini che Tonelli, a conclusione del ragionamento, sollevano il tema del trasporto pubblico, per entrambi insufficiente: «Andrebbero incrementate le corse notturne e quelle domenicali», ammoniscono. Il tram, poi, sarà un nuovo banco di prova su cui ragionare in un piano strategico di sosta futura. Intanto i problemi di parcheggio restano, e in centro si stanno complicando come mai prima anche per i motorini. Soprattutto nei pressi del Quadrilatero.

Dopo l’eliminazione in blocco degli stalli di via Rizzoli e di via Zamboni, ora sono stati cancellati quelli di piazza Roosevelt, a causa del cantiere della Prefettura. «Un disastro, ho perso tanti clienti e i lavori finiranno ad agosto 2022: dopo lo stop del Covid, questo non ci voleva proprio», racconta Francesco del Bar Nuovo, aperto davanti alla Questura 3 anni e mezzo fa. In via Altabella (altra strada che ha perso moltissimi stalli), per parcheggiare c’è chi sceglie i portici. «Sono patrimonio dell’umanità Unesco, andrebbero tutelati — fa presente Vincenzo Romeo di Mariromei — E invece ci parcheggiano tutti sotto. I vigili passano, ma nessuno dice nulla né sanziona chi sgarra. Insomma, è il Far West».

di Francesca Blesio, Corriere di Bologna, 5 novembre 2021

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