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«Smontare i dehor straordinari? Proposta sensata, ma vanno contestualmente eliminate le limitazioni al chiuso»

La Fipe Confcommercio Ascom Bologna risponde al candidato sindaco del Pd Matteo Lepore: «Via i tavoli in più all’aperto una volta finita l’emergenza Covid»

La proposta di smontare i dehor aperti durante l’emergenza Covid, avanzata dal candidato sindaco Matteo Lepore «è un’idea che ha senso e può essere messa in atto contestualmente nel momento in cui si tornerà alla vera normalità Pre-Covid. Normalità che ci auguriamo arrivi il prima possibile, visto che siamo ormai in vista dell’autunno e mangiare all’aperto sarà sempre meno indicato», commenta la Fipe di Confcommercio Ascom Bologna.

I ristoratori ieri hanno incontrato l’attuale assessore al Turismo e Cultura del Comune di Bologna e durante la riunione tra i vari temi toccati si è parlato anche della possibilità di eliminare i dehor straordinari concessi per far fronte alla crisi Covid. Proposta che ha trovato il consenso della Fipe, nel momento in cui venissero meno le limitazioni per l’utilizzo degli spazi al chiuso.

«Quando il Comune ha deciso di allargare i dehor sapevamo che si trattava di una situazione temporanea limitata alla pandemia – spiega la Fipe Confcommercio Ascom Bologna –. Per questo comprendiamo che al termine dell’emergenza si potrà decidere di smontarli e ci auguriamo che, come dice il candidato sindaco Matteo Lepore, questo avvenga il prima possibile perché significherebbe che il Covid sarebbe ormai alle spalle».

Per la Fipe il ritorno alle condizioni Pre-Pandemia è un obiettivo da raggiungere quanto prima: «Con l’arrivo del freddo è fondamentale poter lavorare al chiuso al 100% e senza limitazioni. Auspichiamo che si possa arrivare presto a questa condizione e che quindi i dehor straordinari non servano più – prosegue la Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio Ascom –. L’allargamento dei tavoli all’aperto, infatti, è sempre stato visto come una compensazione per l’impossibilità di lavorare al 100% al chiuso».

Normalità, quindi, diventa sinonimo di libertà di lavorare: «Il nostro è un ragionamento di buon senso, per un vero ritorno alla vita Pre-Covid – conclude la Fipe –. Soprattutto perché con il controllo dei green pass e l’accelerata della campagna vaccinale si devono creare le condizioni perché i ristoranti e i bar si confermino luoghi sempre di più in sicurezza».

Bologna, 16 settembre 2021

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