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Addio a Estemio Serri, una vita per l’arte

Fondò la Galleria Cinquantasei. Fu sostenitore della scuola bolognese e dei grandi del ’900

Oggi i funerali in via Bellinzona. Era autodidatta, veniva da una famiglia umile e aveva fatto i mestieri più disparati. Ma l’amore per l’arte, scoperta da ragazzo e coltivata nel tempo con appassionata caparbietà, gli aveva permesso di diventare uno dei galleristi più affermati. Se ne è andato l’altra notte, all’età di 73 anni, Estemio Serri, il fondatore insieme alla moglie Silvana della Galleria Cinquantasei, l’indomito sostenitore della scuola bolognese dei Bertelli e dei Saetti, l’organizzatore di importanti mostre dei grandi del Novecento (come De Chirico, Balla, Sironi ma anche Warhol).

E’ morto in una clinica privata e il funerale si terrà stamane alle 10,30 nella parrocchia di San Giuseppe in via Bellinzona. Era il 1980 quando Serri, romagnolo di Premilcuore dove era nato il primo novembre 1947, decise di fondare appunto con la moglie Silvana in via Murri la Galleria Cinquantasei che si sarebbe trasferita poi in via Mascarella 59. Il progetto, con la consulenza dell’allora direttore della Gam Franco Solmi, era quello di promuovere gli artisti bolognesi fra Otto e Novecento. E a quell’impegno di ricerca e di nuova collocazione sul mercato, si è poi aggiunto il lavoro sull’arte dell’ex Unione Sovietica, dalla Rivoluzione d’ottobre al crollo del Muro di Berlino, per arrivare all’ultimo ventennio concentrato sul Novecento italiano e internazionale. Con molte mostre personali e a tema. «Perché – ripeteva Serri – se l’Ottocento è ad appannaggio dei francesi, il Novecento è un primato italiano». 

La Galleria, la cui storia è stata raccontata nel 2010 da una bella esposizione in occasione dei trent’anni di attività, ovviamente continuerà il proprio cammino. «Faremo il meglio che riusciamo – dice il figlio Alan che da trent’anni affianca il padre –. Era un uomo molto capace e la sua in città era una presenza importante». Rilevante l’attività di beneficenza di cui si era fatto promotore e di cui era stato protagonista sia nel bolognese attraverso Ascom e Cna che soprattutto all’estero. In Ciad aveva collaborato alla costruzione di scuole, alla cura di bacini d’invaso, al sostegno di iniziative di vario segno. Nel corso degli anni si era affezionato a parecchi artisti, a partire da Carlo Corsi fino a Concetto Pozzati. Ma la sua stima restava fortissima verso Sironi, Balla e De Chirico con un un occhio di riguardo verso i giovani.

Dice la moglie Silvana: «Abbiamo costruito una galleria dal niente imparando di giorno in giorno il lavoro nel modo dell’arte».

c. cum, Il Resto del Carlino -3 settembre 2021

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