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La gestione del virus. Intervista a Simona Lollini, Barbara Vanelli e a Fabio Rodda

«La nostra forza è lo spazio all’aperto» Lollini e Vanelli (Palazzo di Varignana).”Viva il Green pass se così non chiudiamo” Rodda (Osteria dell’Orsa)

«Accogliamo la clientela con la maggior sicurezza possibile: siamo seguiti da tecnici e legali» Simona Lollini (respondsabile marketing) e Barbara Vanelli (Hotel Operation Manager) Palazzo di Varignana, rispondono alle nostre domande. Come avete accolto la novità del Green pass? «Da quando sono entrate in vigore le varie normative che hanno caratterizzato l’emergenza pandemica, abbiamo sempre consultato il nostro ufficio legale e pool tecnico che ci segue, per capire obblighi e attenzione da porre, per accogliere con a maggior sicurezza possibile la clientela. Il provvedimento del Green pass è certamente particolare perché presuppone una fase di controllo importante, attraverso un applicativo, ma noi anche in questo caso offriremo come sempre alla nostra clientela la possibilità di utilizzare al massimo gli spazi all’aperto, che sono tanti». Qui lo spazio non manca. «Sì, e ci permette di accogliere tutti, indipendentemente dal fatto che le persone abbiano ho non abbiano il Green pass, perché a volte ci sono anche delle difficoltà che risiedono nel fatto che magari non si riesce ad ottenere la certificazione. Abbiamo dei clienti stranieri che magari hanno certificazioni che non vengono riconosciute dall’applicativo italiano, e per noi è importante comunque di accogliere il turismo che ha bisogno di recuperare terreno». Chi ad esempio volesse utilizzare la Spa con i servizi che solitamente si fanno al chiuso? «Se un cliente vuole fare il massaggio, ma non ha il Green pass, non è che non gli diamo il massaggio, non lo farà all’interno, ma lo farà fuori, all’interno dei giardini, nei gazebo all’aperto, nel giardino di Villa Magioia. La nostra forza è l’open air».

“Chi vuole sedersi dentro deve avere il certificato verde E stanno tornando tanti turisti” Fabio Rodda (Osteria dell’Orsa)

L’Osteria dell’Orsa ha sì un bel dehors, ma siete sempre pieni di clienti anche al chiuso. Come vi state preparando al Green pass? «Per fortuna che in questo momento, col ritorno dei turisti, si lavora tanto sia fuori che dentro. Posso dire – risponde Fabio Rodda dell’Osteria dell’Orsa – che la faccenda è molto semplice, l’hanno spiegata: c’è un applicazione, va scaricata, noi abbiamo telefoni e Ipod con l’app e se alla porta il cliente chiede di sedersi dentro, lui e chi è con lui al di sopra dei 12 anni, deve avere il Green pass e il documento per controllare che il Green pass sia il suo. Se ci sono questi elementi ci si siede dentro, se non si vuole aspettare ci si siede fuori, se non c’è posto fuori ripassa». E’ una soluzione interessante il Green pass? «Se avere il Green pass significa non chiudere più, viva il Green pass tutta la vita, visto che abbiamo passato un anno e mezzo chiusi e disperati. C’è tanta gente già con la prima dose di vaccino, io ho fatto la seconda dose due giorni fa e ho 44 anni, non 20, la maggior parte della gente è vaccinata e doppiamente vaccinata o sennò basta un tampone nelle ultime 48 ore, come ho fatto io nelle mille volte che sono dovuto andare a prendere un treno o a fare quello che ho voglia di fare. Insomma, poi ognuno fa quello che vuole, basta che non venga a complicarmi la vita, abbiamo già dato». I turisti come si comportano? «Sono tornati in tanti e tutti insieme all’improvviso, non sono preoccupato, perché per arrivare a Bologna in aeroporto il Green pass lo devi avere e chi viene da noi arriva coi charter».

Benedetta Cucci, Il Resto del Carlino -6 agosto 2021

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