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Il mercato è truccato. L’acquisto dei rossetti un segno della ripresa

In città crescono i consumi di cosmetici: dalle labbra agli occhi, fino al fondotinta sono un indice di fiducia e dell’idea che presto non servirà più la mascherina

«Rossetti? Sì, negli ultimi mesi le vendite sono aumentate, un po’ perché abbiamo lanciato nuove linee che reggono anche con la mascherina, un po’ perché la gente ha più occasioni di stare all’aperto togliendo chirurgiche e Ffp2. Certo, non possiamo ancora fare paragoni con il 2019, ma rispetto allo scorso anno qualcosa si sta muovendo».

Anna, vice-responsabile del ne­gozio di via Indipendenza Nyx Professional Makeup, non è l’unica a notarlo: in città sta tornando la voglia di truccarsi, sempre che fosse mai davvero svanita. Tra eyeliner, ombretti, mascara, fard e fondotinta, l’aria di riapertura sembra stimolare i consumi dei cosmetici. Pochi giorni fa lo ha spiegato l’industriale Maurizio Marchesini an­nunciando l’acquisizione, da parte del suo gruppo, di un’azienda che produce macchine per il confezionamento dei rossetti: «Potremmo sembrare dei pazzi, in epoca di mascherine, ma il mercato sta già ripartendo, specie negli Stati Uniti».

E del resto è proprio negli Usa che è stato coniato l’ormai celebre concetto del “Lipstick Index”, secondo il quale nei mo­menti di incertezza le vendite dei trucchi vanno alle stelle. In realtà la pandemia ha messo a dura prova (e finora in gran parte smentito) il teorema dell’indice del rossetto, ma ora si notano se­gnali di ripresa. O quantomeno, questo è quello che emerge tra ne­gozianti e professionisti del setto­re, anche sotto le Due Torri. «Non siamo ancora tornati ai volumi del 2019, ma se confrontiamo maggio 2021 con lo stesso periodo dello scorso anno vediamo un aumento del 20%», racconta ad esempio Roberto Brunelli, amministratore delegato de La Truccheria.

«Siamo distributori ufficiali del brand “Make Up Forever” e abbiamo un di trucchi in via Galliera. Su entrambi i fronti vediamo che il segmento sta rispondendo molto bene. Oltreoceano probabilmente ancora di più, ma anche a Bologna fin dai primi giorni di apertura abbiamo registrato un buon afflusso. Più che la mascherina, credo che sia stata soprattutto la mancanza di progettualità sul medio e lungo periodo a frenare le vendite. Ora si torna a respirare un clima più normale».

Gli fa eco Angela Laganà, Ceo dell’omonima azienda di cosmetici: «Il comparto sta ripartendo, in ambito digitale i consumi sono aumentati quasi del 40% soprattutto in ambito “skin care” e profume­ria selettiva, ma le persone stanno tornando volentieri anche nei punti vendita. Non è il nostro campo di specializzazione, ma i colleghi mi dicono che nonostante le mascherine l’esigenza dei rossetti c’è e ci sarà sempre: io stessa non ne faccio a meno».

Che stia tornando la voglia di «valorizzarsi», poi, lo notano an­che i professionisti. Claudia Simula e Matteo Franquillo lavoravano in un centro estetico in piazza della Mercanzia che con il lockdown ha dovuto chiudere i battenti, e da poco hanno aperto un loro studio sempre in centro storico: «Notia­mo un incremento delle richieste sia da parte delle donne che degli uomini – spiegano – ora non vogliono più curare soltanto il segmento occhi e le mani, ma anche la carna­gione, il viso e le labbra».

di Marcello Radighieri, La Repubblica Bologna, 11 giugno 2021

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