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Turismo: ora fare di più, le misure sono insufficienti

Sostegni da rafforzare. Pesa la cancellazione del superbonus 110%

Sul Dl Sostegni bis ieri è stata la giornata di audizioni per le associazioni dell’industria dell’ospitalità in Commissione Bilancio alla camera. Due le richieste presentate da Fipe: sul fronte della rinegoziazione dei canoni d’affitto è stato chicsto di fare di più perché l’invito alla rinegoziazione del Dl Sostegni <<da sola non basta: deve essere adeguatamente incentivata con fondi statali» ha detto Roberto Calugi, dg di Fipe Confcommercio.

C’è poi il capitolo discoteche, attività per cui si deve prevedere un fondo ad hoc a sostegno dei locali Alessandro Massimo Nucara, dg di Federalberghi, ha chiesto il rafforzamento dei sostegni, la cancellazione del limite che esclude le imprese con ricavi superiori ai 10 milioni e il tetto di 15omila euro peri ristori oppure «i limiti siano applicati per le singole strutture turistico-ricettive». Un quadro condiviso con quello di Confindustria Alberghi che vorrebbe anche l’eliminazione della seconda rata Imu e l’allungamento dei tempi concessi per le garanzie.

«Occorrerebbero dieci, quindici anni -rimarca Maria Casillo, dg dell’associazione – So bene che la scelta passa da Bruxelles, ma è una scelta che deve essere fatta». Servirebbero inoltre modifiche sostanziali sul tax credit e più attenzione sulle riqualificazioni, tema ancora più caldo dopo che è saltato il super bonus del 110%. Non nasconde il suo disappunto Marina Lalli, presidente Federturismo, parlando «delle criticità che riguardano l’articolo 7 specificamente dedicato al turismo che prevede il rifinanziamento con ulteriori 150 milioni del Fondo ex art.182, c.1 del Decreto Rilancio per il quale riteniamo che l’incremento contemplato, anche se si somma ai 10omilioni stanziati con la Legge di Bilancio, sia purtroppo irrisorio in considerazione dell’estensione della platea dei beneficiati». Si tratterebbe di meno di 3mila euro per azienda. Il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, nel suo intervento non ha nascosto la delusione per la cancellazione del Superbonus inoltre «la maggiore parte delle imprese si presenta ai blocchi di ripartenza gravata da pesanti zavorre – sottolinea Messina-. Escono dalla pandemia pesantemente indebitate con le banche, con il fisco e con i fornitori». Massimo Caputi, presidente Federterme, osserva «I provvedimenti hanno sempre una logica di breve periodo. Non abbiamo strumenti di pianificazione».

Enrico Netti, Il Sole 24 Ore – 1 giugno 2021

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