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Lasciatevi sedurre dai giardini più oscuri

Dal 21 al 23 maggio “Diverdeinverde” spalanca trenta spazi privati Da non perdere i cortili in centro storico. Ma occorre prenotare

È audace l’edizione di Diverdeinverde che si terrà dal 21 al 23 maggio, in centro, in collina e, per la prima volta, nei parchi di alcuni comuni della Città Metropolitana. Una settima edizione molto agognata, decisa all’ultimo, dopo che anche quella dello scorso anno era saltata per il Covid.

«Per questo – spiega Silvia Cuttin, coordinatrice della manifestazione open air – le speciali visite agli oltre trenta giardini privati vanno prenotate obbligatoriamente. Chiediamo la comprensione dei visitatori in caso di disagio, la loro bene valenza per quel po’ di audacia nel voler svolgere la manifestazione e la collaborazione perché tutto funzioni». I proprietari dei giardini «hanno dimostrato generosità e sensibilità nello spalancare le porte di luoghi altrimenti inaccessibili», aggiunge Mino Petazzini direttore di Fondazione Villa Ghigi che ha organizzato la rassegna, nell’ambito di Bologna Estate.

Oltre a spazi già conosciuti nelle edizioni passate (conie Palazzo, Sassoli in Strada Maggiore, Palazzo Albergati in via Saragozza, Palazzo Agucchi in Santo Stefano, il giardino della Fondazione Zucchelli in vicolo Malgrado che quest’anno è il quartier generale di Diverdeinverde), si potranno visitare due giardini nuovi anche in centro: quello dell’Acanto di via Petroni 24, un piccolo orto giardino con un maestoso alloro, cachi e fichi, e il Martinetti in via San Vitale 46, porzione della più grande area verde che l’architetto Giovanni Battista Martinetti realizzò a inizio ‘800 per la sua abitazione, con statue, oleandri, ortensie, magnolie, glicini e calicanto. Ma ci sono novità anche appena fuori porta. Due lungo via Siepelunga: al Giardino delle Peonie (risalente ai primi del ‘900, con fontana con putti e bosso) e a Villa Bella, parco adagiato sulla collina boscosa che oggi ospita la clinica Antiaging Care Group. La terza in via Santa Margherita al Colle, a Villa La Loggetta, il cui accesso è però consentito solo da via Sabbioni, in bici o moto, non in auto perché non c’è parcheggio.

A ridosso di viale Aldini, in via Boccaccio, è interessante anche Villa Celestina, il primo bene confiscato e riutilizzato a fini sociali in città. Il giardino, gestito da Libera Bologna, ospita un orto e negli stessi giorni qui c’è il Festival dei Beni confiscati. E si sconfina oltre Bologna. A San Lazzaro, oltre al Palazzo del Bosco, c’è il giardino di inizio ‘900 di Villa Matilde, abitazione che fu del pittore Luigi Bertelli. A Zola Predosa due spazi magnifici: Villa Balzani, antica residenza nobiliare con alberi, secolari e Villa Guidotti Magnani, lungo le acque del Lavino. A Castenaso ci sono Villa Capriata con alberi secolari e Villa Tema Ricerca dal giardino molto ben curato. La Chiusa di Casalecchio completa il percorso. Ai giardini si accede con tessera di 15 euro. Info: www.diverdeinverde.fondazionevillaghigi.it

Sabrina Camonchia, la Repubblica – 19 maggio 2021

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