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Valsamoggia: bilancio ok, aiuti alle famiglie e alle imprese

Manovra approvata. Da qui l’annuncio della sospensione almeno fino alla fine dell’anno della tassa sull’occupazione del suolo pubblico per gli esercizi attivi nei centri storici

Sono state necessarie tre convocazioni di consiglio perché il Comune di Valsamoggia potesse arrivare all’approvazione di un bilancio dall’iter quanto mai travagliato, fino alla fine in quanto tutte le opposizioni hanno deciso di non partecipare alla votazione. Una manovra finanziaria condizionata da un calo delle entrate ma ancora sostenuta dagli incentivi alla fusione. Obiettivo principale dichiarato dalla giunta guidata da Daniele Ruscigno è la riduzione degli effetti della crisi economica e della pressione fiscale sulle famiglie. Da qui l’annuncio della sospensione almeno fino alla fine dell’anno della tassa sull’occupazione del suolo pubblico per gli esercizi attivi nei centri storici. E poi l’estensione a tutto il mese di luglio dei campi estivi anche per i più piccoli. Così come, in linea con la scelta degli altri comuni, l’invarianza di Imu, Tari e addizionale Irpef, con l’esenzione della tassa sui rifiuti estesa alle pro loco, all’ente parco e ai centri sociali. Al voto di ieri sera si è arrivati dopo due rinvii successivi, entrambi resi necessari da errori formali. Il primo, dovuto ad un pasticcio organizzativo, avvenne poche ore prima della seduta del consiglio del 13 aprile. E fu dovuto ad un ritardo nella fornitura di documenti e di raccolta del parere obbligatorio dei consigli di municipalità. «Per un errore materiale ai consiglieri di municipio è arrivato solo una parte della documentazione» comunicò laconicamente il presidente del consiglio Luca Grasselli. Dopo il primo pasticcio è arrivato il secondo, il 29 aprile: «Dopo oltre 4 ore di seduta il presidente ha richiesto la sospensione della trattazione dei punti all’ordine del giorno sul bilancio dopo che la consigliera Silvia Adani (Civicamente Samoggia) ha segnalato che non era stato rispettato l’art.11 del Regolamento del Consiglio», ricostruisce il capogruppo del M5s Stefano Colangeli. In calce alla terza convocazione, quella di ieri, il presidente Grasselli ha spiegato che «Di fronte ai dubbi sollevati dalle minoranze e in virtù del fatto che il Governo ha concesso ai Comuni una proroga al 31 maggio, ho ritenuto che decadesse l’urgenza e considerato più opportuno rinviare al 5 maggio». «Una figuraccia dietro l’altra, e anche stavolta secondo noi c’era materia di che eccepire», commenta Simone Rimondi.

Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino, 7 maggio 2021

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