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Vaccini antiCovid-19, le farmacie vogliono garanzie. «Auspichiamo tempi certi per l’arrivo delle fiale e scorte adeguate»

La proposta di Giuseppe Argentieri, presidente regionale Ascomfarma: «Pronti a essere punto di riferimento per chi non può recarsi agli hub regionali»

Vaccinare i soggetti fragili, che hanno difficoltà a recarsi negli hub identificati dalla Regione, dando così un’accelerata al piano vaccinale. È la proposta dei farmacisti associati ad Ascomfarma, di Confcommercio Ascom Bologna, che attendono di poter procedere con l’inoculazione del vaccino anti-Covid 19 direttamente nei locali della farmacia.

«Permettere ai farmacisti di vaccinare contro il Covid-19 è un passo fondamentale per vincere la battaglia contro il virus e noi siamo pronti a fare la nostra parte. Il nostro compito è quello di dividerci il lavoro con la Regione dando assistenza ai cittadini in difficoltà dei nostri quartieri. Per questo proporremo che i soggetti fragili, intenso come coloro che hanno difficoltà a raggiungere gli hub vaccinali, abbiano la precedenza per prenotare il vaccino da effettuare in farmacia – commenta Giuseppe Argentieri, presidente regionale Ascomfarma –. Dalle prenotazioni Cup, fino ai tamponi e ai sierologici che, in questa fase della pandemia, stanno contribuendo a mappare i contagi, le farmacie rappresentano da sempre un punto di riferimento per i cittadini e un presidio sul territorio».

Le prenotazioni per seguire i corsi per permettere ai farmacisti di inoculare le dosi di vaccino sono già partiti, adesso si attende quindi di essere convocati dalla Regione per stilare le linee guida che porteranno le farmacie alla piena operatività. «Auspichiamo tempi certi sull’arrivo dei vaccini e scorte adeguate per dare davvero un’accelerata al piano vaccinale – continua Argentieri –. Noi siamo pronti, ma chiediamo anche tutele, come ad esempio l’applicazione dello scudo penale perché, anche se gli effetti collaterali dei vaccini sono praticamente inesistenti, non può essere scaricata sulle spalle del farmacista questo tipo di responsabilità».

L’altro giorno, inoltre, il Consiglio di Stato si è espresso su un ricorso dell’Ordine dei biologi in merito ai tamponi rapidi fai da te in farmacia, dichiarando che il farmacista è un operatore abilitato a eseguirli, ma non può più essere il singolo cittadino ad auto effettuarli. «La pronuncia del Consiglio di Stato conferma che il farmacista ricopre un ruolo fondamentale nella battaglia contro il Covid-19, anche se ora dovranno essere riviste le modalità dii esecuzione del tampone – conclude Argentieri –. Come farmacisti siamo certamente pronti a recepire la nuova ordinanza dell’Ausl, quando verrà pubblicata. Tutte queste nuove sfide per noi rappresentano un’opportunità di crescita professionale che siamo pronti a cogliere»

Bologna, 01/04/2021

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