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Marzabotto e Castel d’Aiano, il Carlino c’è

La pasticceria Foglia d’Oro e il Bar Campanile ora vendono anche il nostro giornale: «Informazione sempre puntuale per turisti e residenti»

Il Resto del Carlino sempre di più dalla parte dei lettori. Soprattutto nei comuni di montagna e nei borghi più sperduti delle colline bolognesi. È il caso di Marzabotto. È il caso di Castel d’Aiano. Qui i gestori di due attività commerciali (un bar pasticceria e forno a Marzabotto, un bar a Castel d’Aiano) assieme alla loro tradizionale casacca hanno deciso di indossare anche quella del giornalaio pur di fornire un’informazione puntuale ai propri clienti e a quanti abitano nei centri urbani montani. Con grande gioia di tutti, naturalmente.

«A giugno 2019 – racconta Serena Laffi, gestore del bar pasticceria Foglia d’Oro in via Porrettana Nord 5 a Marzabotto – ha chiuso l’edicola che sta nella vicina piazza davanti alla chiesa. Da allora questa attività non ha più riaperto. Trovandoci praticamente di fronte all’attività e, percependo l’amarezza di tanti cittadini, non abbiamo voluto lasciarli senza il Carlino». Più recente la chiusura dell’edicola in via Ivo Lollini a Castel d’Aiano.

«Alla fine di agosto scorso – rivelano Roberta Martinelli e il marito Gianluca Masini, gestori del Bar Al Campanile al 21 di piazza Nanni Levera, a pochi passi dal municipio, che hanno preso in carico la diffusione del Resto del Carlino – la signora che la portava avanti il negozio è stata costretta a gettare la spugna per problemi personali. Noi abbiamo quindi deciso di impegnarci per non lasciare senza Carlino i tanti turisti dell’estate, ma anche chi abita in paese tutto l’anno». Il bar pasticceria Foglia d’Oro di Marzabotto è aperto nella stessa sede dal 1971.

«Era un forno – rivela Serena Laffi – era gestito da mia nonna Amelia Suppini ed era rientrato dalla Porrettana. Con la chiusura di un ristorante, nel 1987 mio padre Isaia decise il grande passo del bar e della pasticceria». «Lo zio Piero Petroni – ricorda invece Roberta Martinelli a Castel d’Aiano – aprì il bar Al Campanile nel 1983. Poi siamo subentrai noi».

Al Foglia d’Oro di Marzabotto va a prendere il Carlino anche Ferruccio Laffi, uno dei superstiti della strage di Monte Sole. «Molti lettori sono del paese – sottolinea Serena Laffi – ma ce ne sono tanti che da Porretta o da Sasso Marconi trovano comodo fermarsi qui per prendere un caffè, fare colazione e comprare il Resto del Carlino». Come le marzabottesi Tosca Palmieri (gestore della lavanderia Una mano lava l’altra) e Monica Righetti (tabaccaia) che, finito di sorseggiare il cappuccino, si attardano a leggere il nostro giornale appena comprato.

«I lettori del Carlino a Castel d’Aiano – spiega Roberta Martinelli – sono soprattutto i residenti. Aumentano in estate con l’arrivo dei turisti. D’altronde, questa è l’unica rivendita di giornali di questa parte dell’Appennino bolognese. Per trovare il Carlino in un altro comune ci si deve recare a Montese, che dista sei chilometri, ma siamo già nel modenese. Nel bolognese bisogna andare sino Monte Pastore di Monte San Pietro (a circa 20 chilometri di distanza, ndr), oppure a Pietracolora».

Nicodemo Mele, Il Resto del Carlino 31 ottobre 2020

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