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Allarme cassa integrazione, le voci degli imprenditori

Giovanni Zani (Zani Hotel srl) e Lucia Gazzotti (Effe.Gi. Bi.) chiedono risposte al governo sugli ammortizzatori sociali

Giovanni Zani
Gruppo Zani Hotel

«Gli ammortizzatori sociali per il Covid vanno prorogati almeno fino al 31 dicembre. E poi bisogna fare qualcosa per queste settimane di ’vuoto’…». Giovanni Zani, titolare dell’hotel Astoria di piazza dei Martiri e di una cinquantina di appartamenti per vacanza, guida un’azienda di tredici dipendenti. Ed è stanco di questo clima d’incertezza.
Com’è la situazione ad oggi?
«Abbiamo esaurito la Cig il 4 luglio, ma il lavoro va ancora a rilento. Qualcosa si muove, ma stiamo perdendo il 50 per cento del fatturato. Senza ammortizzatori, siamo sovradimensionati rispetto al lavoro che c’è. Così siamo in un limbo. Se la cassa verrà rifinanziata, bisogna pensare di farla partire retroattivamente per coprire quelle settimane rimaste senza ammortizzatori».
C’è il rischio di licenziamenti?
«Noi siamo molto attenti al nostro personale. Prima del Covid andava tutto benissimo, avevamo pianificato tre assunzioni. Ma abbiamo dovuto fermarci, vista la situazione. L’autunno sarà cruciale. Spero non ci costringano a scelte dolorose».
Nessuna ripresa?
«Sono stati tre mesi di estrema sofferenza. L’ossigeno sta finendo. Qualcosa si muovendo nel settore business. Ma i turisti sono ancora pochissimi, già prevediamo un 2021 molto difficoltoso».

Lucia Gazzotti
(Effe.Gi.Bi)

«Non si può andare avanti così. Gli ammortizzatori sociali devono essere prorogati o saremo costretti a fare tagli all’occupazione». Lucia Gazzotti, già presidente del Centergross, è titolare dell’azienda EFFE.GI.BI, con 31 dipendenti.
Com’è la situazione ad oggi?
«Con i voli che non ripartono, difficilmente recupereremo. La Cig va prorogata fino al 31 dicembre. Noi da domani esauriamo le settimane di cassa e non sappiamo ancora che cosa succederà. Abbiamo bisogno di risposte, non di annunci».
Il settore moda è tra i più colpiti dal Covid. Che cosa prevede?
«Le cerimonie sono quasi tutte posticipate all’anno prossimo e abbiamo perso molto del fatturato con l’estero, tant’è che direi che c’è rimasto un dieci per cento. Facendo un bilancio, abbiamo dimezzato il giro d’affari rispetto all’anno scorso, in linea più o meno con quanto sta succedendo alle altre aziende del Centergross».
La proroga della ’cassa’ eviterà scelte dolorose?
«Andare avanti fino al 31 dicembre è il minimo. Ma insisto: deve finire questa emergenza e dev’essere superata l’incertezza che c’è sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista sociale e di relazione».

Ros. Carb., il Resto del Carlino, 17/07/2020

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