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Dichiarazioni del Vice Presidente di Confcommercio Ascom Bologna, Medardo Montaguti, sulla necessità per gli Ospedali di Alto Reno Terme e Vergato di superare l’emergenza epidemiologica e avviare un percorso di rafforzamento e rilancio

L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha imposto, sia nella fase acuta del contagio sia nella successiva “Fase 2” un rimodellamento complessivo della rete sanitaria metropolitana, toccando da vicino anche l’ospedale di Alto Reno Terme e quello di Vergato.

Al riguardo ci preme sottolineare che quest’ultimo, dal 1 aprile scorso, è stato identificato dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana e dall’Azienda USL di Bologna come COVID Resort, assegnando così al nosocomio vergatese un ruolo cruciale nel garantire assistenza e cure adeguate ai pazienti positivi non più gravi.

Negli ultimi anni, però, entrambe le strutture sono state oggetto di processi di riordino che, purtroppo, hanno finito per ridurne prestazioni e servizi: a questo proposito basti ricordare la chiusura, risalente al 2014, del punto nascite porrettano, riaperto solo a gennaio 2020 in via sperimentale e la riorganizzazione complessiva dell’ospedale di Vergato, col trasferimento di alcuni reparti e un conseguente depotenziamento.

Come Confcommercio Ascom Bologna vogliamo prima di tutto sottolineare che, nel momento più drammatico dell’emergenza sanitaria, i presidi ospedalieri del nostro Appennino, chiamati a fare la loro parte, si sono fatti trovare pronti, garantendo un servizio essenziale anche oltre i confini territoriali della montagna.

Tuttavia, dal momento che attualmente l’epidemia è sotto controllo, la nostra Associazione ritiene necessario aprire una fase nuova, nella quale venga data agli ospedali di Alto Reno Terme e Vergato la possibilità di riprendere il prima possibile ad occuparsi esclusivamente delle attività ordinarie, individuando strutture dedicate per la cura e l’assistenza di malati COVID positivi.

E’ del tutto evidente, infatti, che in questa “Fase 2” occorre poter garantire innanzitutto il diritto alla salute di tutti i cittadini e operatori della nostra montagna, restituendo appena possibile il presidio sanitario ad una piena operatività pre-emergenza.

Gli abitanti e gli imprenditori dell’Appennino, a cominciare da quelli di commercio, turismo, servizi, trasporti e professioni chiedono, ancora una volta, di non essere dimenticati: se il presidio ospedaliero della Valle del Reno è stato ritenuto di primaria importanza durante l’epidemia, allora riteniamo prioritario che, coerentemente, le istituzioni sanitarie si impegnino a promuovere da subito, oltre al ritorno alla normalità, un percorso di rafforzamento e rilancio complessivo di entrambe le strutture.

Bologna, 21 maggio 2020

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