Il Presidente di Confcommercio Ascom Bologna critica il governo: «Provvedimento sbagliato, gravi danni alle imprese del commercio, turismo, pubblici esercizi e servizi»
Il provvedimento del Governo sulla fase 2 costringerà molti imprenditori del territorio a chiudere e questo è inaccettabile. La crisi economica, in atto e molto profonda, sta già colpendo tutte le aziende dei settori che Confcommercio Ascom Bologna rappresenta, chi più chi meno ma nessuno è risparmiato da quello che sta accadendo.
Nel rispetto della salute pubblica e della sicurezza delle persone, abbiamo la necessità di ripartire immediatamente perché sono stati già persi completamente mesi importanti ed allo stesso tempo la ripartenza non sarà facile né veloce. Inoltre il calo di consumi per il 2020 sarà una certezza e questo comporterà sicuramente numerosi e notevoli problemi perché tutte le nostre aziende hanno già effettuato gli acquisti dei prodotti e ad oggi la merce – ancora imballata in magazzino – è destinata a rimanere in gran parte invenduta se non si provvederà ad anticipare la possibilità di apertura.
Nel frattempo i proprietari immobiliari e i fornitori esigeranno da parte nostra il rispetto delle obbligazioni assunte che non saremo, a causa della mancanza di liquidità, in condizione di onorare. Si prefigura un pericolo per la tenuta delle imprese dei settori del commercio, turismo, pubblici esercizi e servizi. Non comprendiamo questa inaspettata e inspiegabile decisione di rinviare ulteriormente l’apertura delle attività, visto che la gran parte delle nostre associate è classificata a basso rischio e visto che è già operativo il protocollo del 24 aprile per la riapertura in sicurezza, e neppure comprendiamo perché sia prevista una data uguale per tutte le regioni quando invece sono molto diversi i dati epidemiologici di diffusione.
Gli imprenditori, le imprenditrici e i loro collaboratori non possono pagare un prezzo così alto per gli errori organizzativi e gestionali che il Governo sta commettendo. I nostri dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione che non abbiamo certezze su quando sarà pagata, il decreto liquidità è decisamente insufficiente, servono subito risorse e indennizzi a fondo perduto per i mancati incassi, senza ulteriori lungaggini o tentennamenti perché la misura è colma. Per tutte queste ragioni chiediamo al Governo di modificare l’ultimo DPCM pubblicato Gazzetta Ufficiale indicando la riapertura delle attività del Terziario a partire dal 4 maggio, e al Presidente Bonaccini di intervenire a livello regionale con proprio provvedimento per anticipare le date attualmente fissate dall’Esecutivo”.
Enrico Postacchini
Bologna, 27 aprile 2020
Presidente Confcommercio Ascom Bologna