Tavolo Comunale su manovra tariffaria: per Confcommercio Ascom Bologna gli aumenti non poggiano sull’operatività di una rete di trasporto pubblico moderna ed evoluta, realmente concorrenziale al mezzo privato

In previsione del secondo incontro convocato dal Comune di Bologna sulla manovra tariffaria del trasporto pubblico locale e della sosta come Confcommercio Ascom Bologna intendiamo ribadire la netta contrarietà sugli aumenti e sulla “stretta” alle ibride.

La manovra è molto impattante e fa di Bologna una delle città col trasporto pubblico e la sosta più cari d’Italia. La scelta è inoltre quanto meno intempestiva. Tutti sappiamo quale fase sta attraversando la città perché la viviamo ogni giorno come imprenditori, come cittadini, come lavoratori, come genitori e come studenti: i cantieri del Tram pesano quotidianamente sulle spalle della comunità e il servizio di trasporto pubblico, inutile nascondercelo, riversa puntualmente le sue difficoltà sui passeggeri.

Dal lato economico le cose non vanno meglio se consideriamo che al calo dei consumi si sommano i disagi e le difficoltà che le imprese di prossimità e i loro clienti devono affrontare quotidianamente nelle zone interessate dai cantieri.

Già nella precedente seduta del Tavolo abbiamo voluto sottolineare che questo non era il momento per assumere una decisione di tale portata; il rialzo dei costi di trasporto pubblico e sosta non è un semplice correttivo, ma una stangata per utenti, automobilisti e clienti delle attività economiche

Tanto più che, come la nostra Associazione ha sempre sostenuto, anche in sede di adozione del PUMS, non si può comprimere il diritto alla mobilità privata in assenza di vere alternative di trasporto pubblico competitive e concorrenziali in termini di tempi di percorrenza, flessibilità di scelta e costi.

Al riguardo, nonostante se ne parli oramai da anni, non esiste ancora un ticket unico per tutti i mezzi pubblici dell’area metropolitana con una piena integrazione tra ferro (Sistema Ferroviario Metropolitano) e gomma. Certamente questa assenza impedisce la scelta di mezzi alternativi alla mobilità privata e rappresenta una forte ed evidente contraddizione nelle politiche pubbliche dell’amministrazione comunale di Bologna: si aumentano le tariffe ma non si migliora il servizio.

Per queste ragioni riteniamo che gli aumenti deliberati rappresentino una fuga in avanti ed uno “strappo” che non poggiano sull’operatività di una rete di traporto pubblico moderna ed evoluta, realmente concorrenziale al mezzo privato.

Valentino Di Pisa
Vice Presidente Vicario Confcommercio Ascom Bologna

Bologna, 24 febbraio 2025

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