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Ennesima spaccata. Furto in un bistrot di via Galliera. «Il Comune è assente»

Il blitz poco dopo l’alba: portati via dal locale il fondo cassa e un computer Insorge il comitato di Favia: Attivata la vigilanza privata: una sconfitta

Un incubo a occhi aperti. Non si contano più i numerosi furti con spaccata ai danni dei commercianti nel centro, che vivono una situazione di estrema emergenza. L’ultima vittima è stata il bistrot Allegra in via Galliera (nella foto grande), che ha subito lo stesso modus operandi dei colpi andati a segno in altre attività. Alle 6 di ieri, il ritrovamento della vetrina del locale in frantumi e dell’ingresso forzato. Gli sciacalli hanno portato via il fondo cassa e il computer. Ma il prezzo da pagare è ben più alto e spesso supera il valore della refurtiva per gli esercenti, che pretendono a gran voce delle risposte. «Nell’annunciare la nuova spaccata – afferma in una nota il ristoratore Giovanni Favia –, rispondiamo al deludente ed evasivo intervento del sindaco in Question time. Come comitato di esercenti e cittadini del centro abbiamo formulato una domanda chiara: sono disposti a contribuire ai costi per la guardiania privata che stiamo attivando?».Intanto, «stiamo procedendo con la vigilanza privata, stanno aderendo in molti. È comunque una sconfitta», segnala Favia sui social, dove invita gli utenti a seguire la pagina del comitato ‘Esercenti resistenti’. 

La Lega si schiera al fianco dei commercianti e indice un flash mob per oggi pomeriggio: «O si presidia il territorio con pattuglie appiedate di polizia locale, anche di notte – tuona il capogruppo del Carroccio in Comune, Matteo Di Benedetto – o si sostengono economicamente gli esercenti che decidono di ricorrere alla vigilanza privata». Per Favia «gli agenti della Polizia locale in giro la notte sarebbero utili anche solo come deterrente». Oltre a questo, ipotizzare una mano organizzata dietro le ultime spaccate è «fuorviante e infondato – afferma il ristoratore –. I dati dicono che le origini sono diverse: dall’immigrato con il decreto di espulsione e con precedenti al piccolo trafficante di stupefacenti, già recidivo per reati contro il patrimonio ma a piede libero. La zona è impregnata di microcriminalità diffusa». 

A condividere l’ipotesi, però, è Libera: «Il centro è da anni oggetto di interessi anche criminali – spiegano dall’associazione – e non si può escludere che questo attacco possa portare i negozianti colpiti ad accettare aiuti, anche economici, di persone pronte a offrirli grazie alla loro ampia disponibilità di capitali».

Per questo, «cercheremo di aiutare a tenere il faro acceso sul centro e spingere perché i casi siano visti da parte di tutti in un’ottica sistemica e interconnessa». Intanto, «aspettiamo la chiamata del sindaco o della capo di gabinetto da due anni – conclude Favia –. Lepore l’abbiamo visto l’ultima volta in campagna elettorale».

 Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino 6 aprile 2026

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