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Bomba d’acqua allaga il centro di Porretta

Due ore di pioggia battente hanno trasformato la via delle Terme in un fiume in piena. Automobilista bloccato e scantinati sommersi

Un’onda gonfia di fango, che batte contro il suo argine, mentre la pioggia allaga le strade, l’acqua sporca filtra nelle cantine, invade i negozi. Due ore di pioggia battente sono bastate per risvegliare l’incubo dell’alluvione di maggio. E se questa volta l’acqua è subito defluita, lasciando dietro di sé solo terra, angoscia e tanto lavoro per i vigili del fuoco, l’allarme per quello che potrebbe accadere con i prossimi temporali in questo autunno climatico appena iniziato è già alto. Questa volta sono stati i territori dell’Appennino a subìre le intemperanze del clima. In particolare il territorio di Alto Reno Terme, con Porretta, e poi Silla e Gaggio Montano. Le prime chiamate ai vigili del fuoco sono iniziate ad arrivare a mezzo giorno, quando il temporale si è abbattuto sulla montagna. E il torrente Rio Maggiore, affluente del Reno, ha incamerato, in pochi minuti, una mole d’acqua tale da arrivare a correre violento e rapidissimo a ridosso dei suoi argini: in centro a Porretta, in via delle Terme, a mezzoigiorno e mezzo l’onda fa paura. Intanto piove e piove. E l’acqua copre gli pneumatici delle auto, si infila in cantine e negozi. Un automobilista, sorpreso nel temporale, resta bloccato in auto. 

A Gaggio, la Porrettana si allaga. I pompieri arrivano in Appennino con sei squadre. Ma ancora, prima delle 13, piove troppo. Soltanto dopo pranzo, quando il cielo dà tregua, inizia il lavoro per drenare i locali allagati. I carabinieri della compagnia di Vergato sono tutti fuori: monitorano i punti critici, aiutano chi è in difficoltà. Nessuno, per fortuna, in questa mezza mattinata di pioggia che pare infinita, rimane ferito. «Un evento di pioggia eccezionale e non previsto (in quanto ci si trovava in semplice allerta gialla)», si legge sul sito del Comune di Gaggio, dove sono caduti «ben 75 millimetri d’acqua in appena tre ore. Questa improvvisa bomba d’acqua ha fatto sì che i fossi non reggessero, con il Torrente Silla, sorvegliato speciale, passato nel giro di mezz’ora da Soglia 1 a Soglia 3». Per questo, il sindaco Giuseppe Pucci ha fatto evacuare in via precauzionale la scuola materna di Silla anticipando l’uscita dei bambini dalle 16 alle 13. Viene aperto il Coc (centro operativo comunale), allertati protezione civile, tecnici e volontari. Per circa un’ora e mezza resta chiusa la statale Passo delle Radici.

«La situazione critica è rientrata, ma il Rio Maggiore ha rischiato di tracimare, è arrivato al limite. Abbiamo negozi, scantinati e una banca allagati per la pioggia, poi ci sono stati smottamenti e piccole frane, ma tutte cose risolvibili», dice Giuseppe Nanni, sindaco di Alto Reno Terme, descrivendo la situazione di Porretta. «Ero in ufficio – racconta Nanni – e ho sentito un rumore fortissimo. Mi sono affacciato alla finestra e c’era il torrente che era salito fino a un metro e mezzo. È arrivato al limite della tracimazione, ma per fortuna non è successo. La pioggia però ha allagato piazza della Libertà e via Mazzini, che non erano più percorribili, trasportando detriti». Detriti che i volontari hanno spostato anche a mano, permettendo all’acqua di tornare a defluire. Questo, mentre Marta Evangelisti di Fratelli d’Italia, ieri in Question Time in Regione è tornata a chiedere i tempi di attivazione della piattaforma Sfinge, con la vice presidente e assessore alla Protezione civile Irene Priolo che ha confermato l’attivazione entro metà novembre.

Nicoletta Tempera, Il Resto Del Carlino – 25 ottobre 2023

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