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Postacchini ricorda Bruno Filetti

«Uomo di parola, ha sempre pensato a Bologna». «Ha impresso all’associazione un’impronta più aziendale, che non guastava»

Enrico Postacchini, presidente di Ascom Confcommercio Bologna, conosceva molto bene Bruno Filetti, scomparso domenica, a 82 anni, a seguito di un malore improvviso che lo ha colto mentre nuotava in mare, a Numana. (I funerali si terranno a Bologna, in forma privata). Postacchini gli subentrò nel 2008 proprio al vertice dell’associazione commercianti di Palazzo Segni Masetti, in strada Maggiore, quando Filetti prese il timone della Camera di commercio.

Presidente Postacchini, quando incontrò Filetti la prima volta? «Erano i primissimi anni Ottanta, sempre in casa Ascom. lo guidavo i giovani dell’associazione, lui la sua federazione, quella dei mediatori merceologici».

Poi, nel 1999, Giorgio Guazzaloca, dopo la clamorosa elezione a sindaco, lascia la presidenza dell’Ascom. «Bruno Filetti viene eletto presidente e io divento uno dei suoi vice in giunta. Ero della stessa cordata. Da lì in poi il nostro rapporto si consolidò».

Molti lo ricordano come ‘persona d’altri tempi’. Concorda con questo ritratto? Beh, era senz’altro una persona di parola, di cui ti potevi assolutamente fidare».

Come si lavorava con lui?«Era severo con se stesso e con gli altri. Molto franco, di carattere all’apparenza ruvido, sotto questo punto di vista poteva anche spiazzare chi non lo conosceva».

Siete stati solo colleghi o anche amici? «Posso dire di essergli stato sinceramente amico. Andavamo molto d’accordo. E oggi posso dire di avere imparato molto da lui».

Qualche ricordo personale? «Spesso mi invitava a pranzo a casa sua. lo e lui da soli. Era rigoroso anche nel mangiare: risottino, pasta in bianco, verdure…».

Di che cosa parlavate? «Un po’ di tutto. Ci confrontavamo sulla città, sulle cose da fare. C’era un senso di familiarità che mi piaceva. Sentivo di godere della sua fiducia, e mi faceva piacere».

È capitato anche di recente? «No, era una consuetudine dei primi anni della mia presidenza in Ascom. A quel tempo lo vedevo come qualcosa di più di un fratello maggiore. Aveva 17 anni più di me, mi piaceva chiamarlo affettuosamente ‘lo zio’».

Che presidente è stato, per l’Ascom? «L’aspetto più rilevante è stata, a mio parere, la riorganizzazione della gestione».

In che senso? «Ha impresso all’Ascom un’impronta più aziendale, che non guastava. Diciamo che, al di là del fronte puramente sindacale, curò molto l’aspetto della patrimonializzazione, degli investimenti dell’associazione. Un merito che, forse, nel tempo non gli è stato riconosciuto a sufficienza».

Quando aveva visto Filetti l’ultima volta? «In giugno, in occasione del Consiglio generale dell’Ascom. Bruno era ancora molto attivo, in federazione, in Borsa merci, nell’azienda di famiglia, la Bagal Bologna. In un certo senso era ancora giovane, anche a 82 anni. Anche per questo la sua improvvisa scomparsa mi ha colto davvero impreparato. E mi addolora ancora di più».

Come Ascom pensate di ricordarlo, in qualche modo? «Ne parlerò con la famiglia, con la moglie Misa e i figli Valerio e Alessio. Che cosa fare lo decideremo insieme».

Luca Orsi, Il Resto del Carlino – 16 agosto 2023

Addio a Filetti, gran signore della Mercanzia che portò Ryanair. Guidò Ascom

Postacchini: «Aveva grandi doti di gestione e ha lasciato il segno. Fu uno dei padri di Bologna Welcome e l’artefice dell’Arrivo di Ryanair al Marconi»

Era così profondamente bolognese che i suoi gemelli preferiti, d’oro, erano a forma di tortellino. Li sfoggiava con orgoglio nelle occasioni più importanti suscitando notevole invidia. «Non si nasce per assomigliare a nessuno», diceva Bruno Filetti. Imprenditore, guida di Ascom e Camera di commercio, spina nel fianco dell’allora sindaco Sergio Cofferati, principale artefice dell’arrivo di Ryanair al Marconi e tante volte promesso candidato sindaco. Filetti è morto domenica, a 82 anni, per un malore in acqua mentre stava facendo un bagno a Numana (Ancona), dove da 55 anni trascorreva le vacanze. Filetti era al mare con la famiglia, quando attorno alle 1 è andato a fare un bagno. Dopo qualche bracciata in mare si è sentito male. I soccorsi sono stati immediati, ma inutili.

Per un lungo arco di tempo, Filetti è stato grande protagonista della vita economica della città. Anche quando la sua agenda era fittissima, almeno un pomeriggio della settimana, il giovedì per la precisione, restava intoccabile. Quando alla Borsa Merci era fissata la contrattazione Filetti diventava irraggiungibile. La sua azienda che si occupava «di granaglie», come scherzava lui, restava la sua grande passione. Della Borsa Merci per tantissimi anni Filetti è stato il re indiscusso. Al termine del mandato di Giorgio Guazzaloca, gli toccò guidare l’associazione dei commerciati.

«È l’uomo che per noi ha rappresentato tanto. Aveva grandi doti di gestione e ha lasciato il segno. Con lui ho sempre avuto un rapporto molto fraterno e franco. Dietro un’apparente austerità, era una persona di grandi sentimenti», lo ricorda il presidente di Ascom e del Marconi, Enrico Postacchini. Filetti, da presidente dell’Ascom, sfilò con 5mila commercianti contro l’allora sindaco, Sergio Cofferati, che aveva deciso di spegnere la città all’1 di notte. I commercianti lo portarono poi alla guida della Camera di commercio. Con Cofferati, peraltro, non furono poche nemmeno le occasioni di scontro sulla Fiera. Altra sua grande passione era il Marconi. Fu tra i principali sostenitori dell’arrivo di Ryanair al Marconi con lo scippo a Forlì che tanto fece arrabbiare la Regione. Il sindaco, Matteo Lepore, l’ha ricordato celebrando «la passione e lungimiranza» di chi «ha creduto da subito nel potenziale turistico della nostra città». Memorabili le sue battaglie sulle nomine. «La Camera di commercio per definizione e composizione deve essere libera», era la frase che ripeteva quando doveva bocciare un candidato imposto dal Pd in una qualche partecipata. L’ha ripresa l’attuale presidente della Camera di commercio, Valerio Veronesi. «Tante le scelte e i risultati di cui andava fiero — ha ricordato Veronesi —. L’impatto della Camera di commercio sull’economia della città, aeroporto, fiera, Bologna congressi, la creazione Bologna welcome erano costantemente al centro del suo impegno per dare ai bolognesi sempre nuove opportunità e traguardi». Per il viceministro, Galeazzo Bignami «è stato un uomo di grande importanza per la crescita e lo sviluppo di Bologna». Filetti era dotato di grande ironia, straordinari, per esempio, i soprannomi che creava per gli avversari del momento. Tante volte gli fu chiesto di candidarsi a sindaco. Proposta lusinghiera ma che cordialmente rifiutò. Dopo la fine dell’esperienza alla Camera di commercio, decise di tornare in azienda. La guida era oramai nelle mani del figlio, ma lui ogni mattina era alla scrivania. Poi il giovedì pomeriggio staccava il cellulare perche c’era la Borsa Merci.

Marco Madonia, Corriere di Bologna -16 agosto 2023

Addio a Filetti ex guida Ascom

«È un uomo che ha fatto la sua parte – osserva il presidente di Ascom Enrico Postacchini. Era severo con sé stesso e con gli altri, ancora attivo all’interno dell’associazione».

Se ne è andato all’improvviso domenica scorsa Bruno Filetti, tra i protagonisti della vita economica cittadina degli ultimi decenni. Aveva 82 anni ed è stato colto da un malore mentre stava facendo un bagno al mare a Numana, davanti alla moglie. Inutili tentativi di rianimarlo. Ancora attivo nell’azienda di famiglia, la Bagal Bologna, specializzata nel brokeraggio dei cereali, era diventato presidente di Ascom nel 1999, succedendo a Giorgio Guazzaloca che lasciò il vertice dell’associazione quando venne eletto sindaco. Dal 2008 al 2013 aveva poi ricoperto la carica di presidente della Camera di Commercio. Tra i suoi principali meriti quello di aver intuito le possibilità del turismo sotto le Torri.

«Grazie alla sua passione e lungimiranza – ha sottolineato il sindaco Matteo Lepore – ha creduto da subito nel potenziale turistico della nostra città e nell’importanza di questo settore per lo sviluppo economico del territorio. Insieme a lui ho avuto l’onore di condividere il percorso che portò Bologna alla scoperta del turismo».

«È un uomo che ha fatto la sua parte – osserva il presidente di Ascom Enrico Postacchini – è stato lui a seguire la creazione di Bologna Welcome e l’arrivo di Ryanair. Era severo con sé stesso e con gli altri, ancora attivo all’interno dell’associazione». A ricordare l’ex presidente di Ascom e Camera di commercio anche l’attuale numero uno di piazza della Mercanzia Valerio Veronesi: «Da lui parole sempre schiette, nette. La stretta di mano prevaleva sempre su ogni parola. Come nelle regole della Borsa merci alla cui indipendenza e autorevolezza ha dedicato così tanto della sua vita». Fra gli altri incarichi rivestiti è stato presidente di Bologna Congressi, membro del Cda di Aeroporto, Banca di Bologna, Fondazione del Monte e Gam. Lascia la moglie Maria Luisa e i due figli. Le esequie si svolgeranno in forma privata.

Emanuela Giampaoli, la Repubblica Bologna -15 agosto 2023

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