E’ stata pubblicata la legge di conversione del Decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti, che aveva previsto per l’anno 2023, la possibilità per i datori di lavoro privati di riconoscere ai propri dipendenti buoni per l’acquisto di carburante (o titoli equivalenti) esenti fino ad un valore annuo massimo di 200 euro per ciascun lavoratore.
Si evidenzia che in fase di conversione in legge il decreto è stato modificato, prevedendo una limitazione dell’esenzione ai soli fini fiscali; ciò significa che i buoni carburante riconosciuti ai lavoratori dipendenti per un valore nominale non superiore a 200,00 Euro sono esenti dalla tassazione ma devono essere assoggettati alla contribuzione Inps.
La parziale esenzione limita notevolmente l’appeal dei buoni carburante per i datori di lavoro rispetto a quanto previsto per il 2022; il costo dei buoni carburante è infatti appesantito dai contributi, la cui incidenza si aggira mediamente intorno al 30%.
I datori di lavoro che avessero già riconosciuto buoni carburante applicando la totale esenzione dovranno, pertanto, effettuare le trattenute dei contributi a carico dei lavoratori e procedere al versamento della contribuzione dovuta.
Si precisa che in caso di superamento del limite dei 200,00 Euro l’intero valore dei buoni carburante è soggetto sia a tassazione che contribuzione e che i buoni carburante possono essere riconosciuti a singoli lavoratori, non necessariamente a categorie omogenee o alla generalità dei dipendenti.
Per evitare l’aggravio di costo contributivo, si segnala che i buoni carburante possono essere esenti da contributi e tassazione qualora il valore di tutti i beni e servizi (inclusi i buoni carburante) riconosciuti nel corso dell’anno non superi il limite di 258,23 Euro annui.
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