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La svolta dopo cinque anni. La truffa delle patate estere: tutti assolti e fatti prescritti

Tredici imputati accusati di frode e associazione per delinquere. Il tribunale: «Il fatto non sussiste». Giulio Romagnoli: «Festeggiamo, ma resta il rammarico per anni di addebiti ingiusti»

Tutti assolti «perché il fatto non sussiste», entrando nel merito in una vicenda con fatti ormai tutti prescritti. Dopo due anni di indagini con migliaia di atti e intercettazioni (e costi), oltre tre di processo tra stop forzati e intoppi, e con una condanna di un inquirente (4 mesi che si prescriveranno in appello) in un dibattimento satellite per rivelazione del segreto d’ufficio. Si parte da Giulio Romagnoli, il primo della lista, presidente di Fortitudo 2011 e titolare della Romagnoli Fratelli spa, una delle più importanti aziende di confezionamento e distribuzione di patate e cipolle in Italia.

Seguito da Claudio Gamberini, ex direttore nazionale per gli acquisiti ortofrutta della Conad, passando per Antonio Covone, Roberto Chiesa, e altri otto. Tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata a una maxi frode commerciale ai danni «della grande distribuzione – così le imputazioni – con l’immissione di prodotti agroalimentari con etichettature attestanti dati non veritieri e commercializzati con documenti falsi». 

Tradotto: patate francesi spacciate per italiane e cipolle argentine come cipolle di Tropea, escamotage – secondo Procura e Forestale – per incrementare notevolmente i guadagni del sodalizio ai danni degli ignari acquirenti. Il tribunale, presieduto da Domenico Pasquariello, ha anche prosciolto Romagnoli e altri due imputati da alcuni reati per mancanza di querela. E ha dichiarato l’insussistenza dell’illecito amministrativo contestate alle società Romagnoli Fratelli Spa, La Dorata Spa, Agriveneto Srl, Covone Srl, Ortofrutticola Parma srl e Baschieri Rino di Patrizio e Dannj Baschieri. 

«Festeggiamo questo ottimo risultato, che fa chiarezza su una vicenda dolorosa sul piano umano e professionale. Rimane il rammarico per le sofferenze causate alle persone e i danni di immagine, commerciali e di reputazione subiti in questi anni», commenta Giulio Romagnoli. Che poi aggiunge: «Ora, come abbiamo sempre fatto, torniamo a lavorare». L’assoluzione, così gli avvocati Nicola Santi, Luca Sirotti, Simone Zambelli e Ettore Grenci, «prevale sulla intervenuta prescrizione, cancellando ogni possibile dubbio sulla vicenda».

Soddisfazione è stata espressa anche dagli avvocati Aldo Savoi Colombis e Maria Marone per Ortofrutticola Parma. Mentre per l’avvocato Gabriele Bordoni, per Gamberini, «la sentenza ha portato a guardare nel merito i fatti senza chiudere questa annosa partita sul piano della prescrizione. E riconsegna al mio assistito, vero galantuomo, la rispettabilità che gli è stata negata per tanti anni».

di Nicola Bianchi, il Resto del Carlino, 13 gennaio 2023

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