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Dopo il caos dei Si Cobas, linea dura del prefetto: «Il Caab deve funzionare O manderò la polizia»

Domani riunione urgente con il presidente Di Pisa e tutte le sigle sindacali Visconti: «Pronto a mediare, ma non si può bloccare il lavoro altrui»

Un incontro urgente per capire cosa stia succedendo al Caab in questi mesi, poi, già domani, un tavolo cui siederanno il presidente Valentino Di Pisa e tutti i sindacati: non solo Si Cobas, ma anche Cgil, Cisl e Uil con i loro rappresentanti all’interno del Centro agroalimentare. Lo ha stabilito il prefetto Attilio Visconti, dopo l’ennesimo sciopero da parte dei lavoratori di Si Cobas che l’altra notte, dalle 18 alle 6 di ieri mattina, ha bloccato l’accesso e l’uscita dei mezzi pesanti dal mercato ortofrutticolo. 

Si tratta del quarto ’blitz’ di questo tipo: l’ultimo episodio, il 30 ottobre scorso, era durato dalle 18 alle 4 del mattino. Orario clou per il lavoro del mercato, in cui l’attività ferve proprio durante la notte, quando cioè i fornitori vengono a scaricare le cassette di frutta e verdura e gli acquirenti vengono a fare acquisti dai grossisti per poi rivendere la merce nelle loro attività, che apriranno di buon mattino. Un blocco in questi orari taglia le gambe non solo al Caab, ma anche alle imprese ’collaterali’. «Ho deciso di indire un tavolo per cercare di capire se si può trovare una mediazione e arrivare pacificamente a un risultato soddisfacente per tutti – racconta il prefetto Visconti –. Ma la mia priorità è tutelare i lavoratori che vogliono lavorare, e non vedere il loro posto messo in pericolo da scioperi altrui, poi le aziende e le attività delle imprese».

Il Caab è il quarto mercato ortofrutticolo più grande d’Italia e la mole di prodotti che vi transita è ingente. «Se il problema sono licenziamenti ritenuti pretestuosi, i lavoratori hanno tutti gli strumenti giurisdizionali per fare valere le proprie ragioni: farsi giustizia da soli, bloccando il lavoro altrui, non è uno di questi», è l’attacco duro del prefetto. Il quale chiarisce: «Io ho l’obbligo di garantire che il Caab funzioni, costi quel che costi. Ora proviamo con la mediazione a tutto campo, ma se le cose andassero male e i sindacati non si rassegnassero a tralasciare questo tipo di dialettica, allora darò mandato alle forze dell’ordine di intervenire». 

Lo sciopero della notte tra domenica e ieri è il quarto dall’inizio dell’anno, ed è stato quello dalla durata più lunga, ben dodici ore. I danni sono ingenti, sebbene una stima materiale non sia ancora stata possibile. Attorno alle 18 si sono infatti presentati i primi lavoratori in sciopero davanti agli ingressi del Centro di via Paolo Canali, con bandiere e striscioni. La protesta è stata innescata dai tre licenziamenti, in rapida successione, di tre delegati sindacali Si Cobas alle dipendenze di altrettante cooperative di logistica cui il Caab ha dato in appalto servizi di trasporto della merce. 

di Federica Orlandi, il Resto del Carlino, Bologna 15 novembre 2022

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