fbpx
Cerca
Close this search box.

Santo Stefano, via tutti i dehors. Le associazioni: «Un tragico errore»

Saranno liberati sia il selciato, sia i portici. Salvata soltanto la ‘Cesarina’ Oggi summit in Comune con i commercianti. Ascom e Confesercenti: «Sospendere il provvedimento»

Tutti i dehors spariranno da piazza Santo Stefano. Sia sul selciato dello splendido slargo, sia sotto i portici. La decisione è stata comunicata dal Comune alle associazioni di categoria nella giornata di lunedì di questa settimana. E le associazioni sono saltate sulla sedia. Una reazione simile l’hanno avuta i quattro locali che sulla piazza hanno i tavolini, ora particolarmente estesi a causa delle misure emergenziali legate alla pandemia. Il punto è che però il saldo zero per i dehors di piazza Santo Stefano è pensato per la gestione ordinaria quinquennale: finiti i tavolini ‘Covid’ (spireranno il 30 settembre) le attività dovranno sottostare – dal primo gennaio del 2023 – al nuovo progetto d’area di piazza Santo Stefano. Che oggi prevede l’azzeramento dei dehors per tutti, tranne che per il ristorante ‘Cesarina’ che non è situato, secondo l’ultimo report di Palazzo d’Accursio, nel cosiddetto ’cono’ che guarda le meravigliose sette chiese meta di tantissimi turisti. Oggi l’assessora al Commercio, Luisa Guidone, incontrerà personalmente le associazioni di categoria e si prevedono scintille, ieri peraltro sia Confcommercio-Ascom sia Confesercenti hanno inviato a Palazzo una serie di osservazioni, contrarie a questa manovra ’choc’. La mediazione che sicuramente verrà tentata in questi giorni potrebbe portare a una soluzione diversa, però per ora l’intenzione del Comune è quella di portare in giunta la delibera con il nuovo piano d’area della piazza nella giornata di martedì della prossima settimana. A zero dehors.

Confesercenti chiede intanto a gran voce di sospendere il provvedimento. «Non si può pensare di eliminare i dehors completamente, si mettono in difficoltà le attività e i loro dipendenti – sottolinea Loreno Rossi, direttore provinciale –. Al netto di quanto accaduto nel periodo emergenziale Covid per bilanciare la crisi economica, il piano d’area esistente, con concessione quinquennale, è già un buon punto di equilibrio tra la salvaguardia della caratteristiche storico–architettoniche della piazza e le esigenze dei turisti. Questo mix ha portato al miglioramento della sicurezza e della vivibilità della piazza». Insomma, ok al ritorno alla normalità dopo la moltiplicazione di tavolini per la situazione emergenziale, ma addirittura una riduzione non è applicabile. «Non ne capiamo il motivo, invitiamo il Comune a sospendere l’atto e a fermarsi a riflettere – continua Rossi –. Il ‘cono visivo’ evocato dall’amministrazione è completamente salvaguardato, i dehors sono fuori da quella prospettiva. Ci si ricorda cosa succedeva sette anni fa in piazza Santo Stefano? Bonghi, freesbee, orde di gente a mangiare sui muretti. Lavoreremo per sventare questo tragico errore. Poi, se si deciderà di andare avanti lo stesso, allora ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Le attività potrebbero subire seri danni».

Per Confcommercio-Ascom, come per Confesercenti, la decisione è da rivedere. «Al Comune diciamo ‘attenzione, attenzione, attenzione’ – dichiara il direttore bolognese Giancarlo Tonelli –. Santo Stefano è una delle piazze più belle del mondo, rischiamo di tornare a 10 anni fa. Quindi a degrado, spaccio, bonghi, vie laterali della piazza utilizzate come bagni a cielo aperto. Un lavoro importante, compiuto anche in collaborazione con l’amministrazione, le associazioni di categoria e le attività, ha allontanato il degrado». Anche Ascom sottolinea la necessità di un passaggio dal piano emergenziale all’ordinario. Però senza strappi. «Crediamo che occorra una proposta di equilibrio, di mediazione, partendo dal piano d’area pre-Covid, a suo tempo avallato dalla Sovrintendenza. Nelle piazze di tutto il mondo i dehors rappresentano un valore aggiunto, non dobbiamo fare il percorso inverso – conclude Tonelli –. Chiediamo di sospendere questa stretta, la troviamo sbagliata. Si torni al confronto con associazioni, residenti e attività partendo dal piano d’area esistente, che è un buon compromesso».

di Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 21 luglio 2022
Giancarlo Tonelli

Articoli correlati

Fatturazione Elettronica

Fatturazione Elettronica

La soluzione più completa per gestire la tua contabilità.

E-mail Dipendenti

E-mail Dipendenti

Gestisci la posta con la webmail di Ascom.

PEC Clienti

PEC Clienti

La Posta Certificata per i Clienti Ascom.