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Le borse di “Gomito a Gomito” per l’Ageop

Disegnate dai ragazzi di oncologia pediatrica e cucite a mano dalle donne del carcere, sono in vendita in via Bentivogli. In attesa della collezione “autunno-inverno”

Da fuori sembrano soltanto delle allegre borse da spiaggia dipinte a mano. Un fiorire di pesci, onde, co­ralli, alberi, fiori, frutta, gabbiani, sole e stelle marine dai colori sgar­gianti: bianco, giallo, fucsia, rosso, verde e blu. In realtà sono il frutto della cooperazione tra Ageop ricerca e le detenute della Dozza. I bam­bini e ragazzi malati di cancro ospi­tati nelle case di accoglienza di Ageop hanno realizzato i disegni, mentre le donne del carcere, riunì· te nel gruppo di lavoro “Gomito a gomito” hanno cucito le borse, una per una. Per chi volesse acquistarle la collezione, in edizione limitata, è in vendita alla sede Ageop, di via Bentivogli 9.

Misha, Sofia, Massimo, Dionigi, Alì, Suzanna, Alice, Adelaide, Car­lotta, Beatrice, Donatella e Francesca sono i nomi dei giovani artisti malati di tumore, in cura presso l’oncologia pediatrica del Sant’Orsola, che hanno dipinto le borse. AI· listi di età e provenienza diverse che hanno utilizzato stili e tecniche differenti: la pittura tradizionale, il Batik, la pittura a spugna e i timbri. Le donne del carcere «ci hanno messo il cuore e un grande entusiasmo, credo sia stato importante per loro sapere di collaborare a un progetto destinato alla vita dei bambini e degli adolescenti malati», commenta Enrica Morandi, coordinatrice della sartoria del carcere. Potrebbe sembrare trascurabile, prosegue, «ma la luce e la bellezza che dai bambini di Ageop è arrivata alle donne di “Gomito a Gomito” è una cosa rara, per chi vive la carcerazione. Sapere di contribui­re al futuro di questi e di altri bambini malati ha fatto bene a ciascuna di loro e le ha aiutate a sentire una concreta occasione di reintegrazio­ne». Per Francesca Testoni, direttrice generale di Ageop, «in un mo­mento così difficile, sia sul piano delle relazioni sociali che per le enormi difficoltà economiche peggiorate dalla guerra, sapere di aver contribuito al sostegno delle donne in carcere è per noi molto importante. E riuscire a coinvolgere i no· stri bambini e ragazzi in un progetto di solidarietà destinato ad aiuta­re gli altri è fondamentale».

Ma non è finita qui Perché le borse sono così belle che è già stata ideatala “collezione autunno-inverno”; questa volta utilizzando stoffe invernali: grosse lane da cappotto rifinite con manici di cuoio. Tutto il ricavato della vendita delle borse con etichetta ” Ageop&Gomito a Go­mito” sarà suddiviso in parti uguali tra le due realtà che hanno preso parte al progetto e contribuirà a sostenere i servizi di accoglienza. di Ageop e il progetto di sartoria a cui partecipano le donne lavoratrici. Oltre che ad avviare altre attività di lavoro nella sezione maschile del carcere, a partire dai primi di luglio.

c. gius., la Repubblica – 5 luglio 2022

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