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Il droghiere con il defibrillatore «Ho salvato un uomo in strada»

Luca Sarti è stato allertato dal macellaio del negozio accanto: «Ho fatto subito il massaggio cardiaco Poi ho seguito le indicazioni del mio macchinario fino all’arrivo del 118. Cinque anni fa un altro intervento»

Ha salvato due persone, l’ultima volta è accaduto giovedì scorso. Tuttavia Luca Sarti, 58 anni, si definisce «normale, anche se mi riempie d’orgoglio essere riuscito a tenere in vita due uomini in arresto cardiaco, noi commercianti siamo una parte importante della collettività e per questo da oltre 20 anni ho acquistato un defibrillatore che tengo in negozio».

Tre mattine fa il titolare della Drogheria dalla Pioggia viene chiamato d’urgenza dal macellaio che lavora nel locale accanto. «Giancarlo Montanari si è accorto di un uomo incosciente all’interno di un veicolo, così mi ha avvisato – ricostruisce l’episodio Luca –. Ho compreso subito che era in arresto cardiaco perché ho fatto corsi di primo soccorso: quindi è stato adagiato a terra e ho iniziato il massaggio cardiaco, mentre ho chiesto di prendere il defibrillatore».

In macelleria, intanto, scattava l’allarme. «Mia nuora Cristina ha allertato il 118 e tempestivamente è arrivata l’automedica e l’ambulanza», aggiunge Montanari, 86 anni. «Il defibrillatore, semiautomatico, ha segnalato l’esigenza di dare la scarica e poi la necessità di riprendere il massaggio cardiaco e dopo una nuova scarica e un altro massaggio cardiaco. Quando è arrivato il personale del 118 – precisa Sarti – il cuore aveva ripreso a battere, ma l’uomo non era cosciente». Immediata la corsa in ambulanza al Pronto soccorso del Maggiore.

«So che adesso ha ripreso conoscenza e sicuramente, quando sarà possibile, lo sentirò», conclude il droghiere.

Carlo Coniglio è il responsabile della Rianimazione del Maggiore. «Il paziente, che è al di sotto dei 70 anni, è arrivato in Pronto soccorso già intubato, poi sono stati fatti gli accertamenti per capire se il motivo dell’arresto cardiaco era stato un infarto o un’embolia polmonare. In precedenza non aveva avuto problemi particolari – osserva lo specialista –. Si è trattato di un’aritmia, una fibrillazione ventricolare, come hanno confermato i cardiologi. L’uso precoce del defibrillatore ha fatto ripartire il cuore. In Rianimazione abbiamo tenuto il paziente sedato e sotto controllo per 24 ore, per proteggere cuore, cervello e polmoni, poi i farmaci sono stati interrotti e lui si è risvegliato. Il programma è di trasferirlo in Cardiologia, dove potrebbe mettere un defibrillatore impiantabile per trattare la fibrillazione, se si dovesse ripresentare».

Il medico sottolinea la tempestività del soccorso, «ho chiamato il cittadino e l’ho ringraziato, è un esempio di educazione al primo intervento. Le percentuali di sopravvivenza sono massime se si interviene nei primi 10 minuti dall’arresto cardiaco».

E l’episodio precedente? «Cinque anni fa ho salvato un passante caduto a terra per un malore davanti alla macelleria – ricorda Sarti – e mentre io praticavo il massaggio cardiaco intervenne anche un taxista con il defibrillatore. La Madonna della Pioggia continua a proteggere tutti».

Donatella Barbetta, Il Resto del Carlino – 26 giugno 2022

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