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Tagli ai dehors ’Covid’ nel centro storico

Il Comune riduce a 10 metri quadrati la superficie massima all’interno dei viali. Protestano Ascom e Confesercenti.

Il Comune è pronto a prorogare al 30 settembre la concessione per i dehors-Covid. Ma divide in due la città. In tutto il centro storico – come già accaduto nelle piazze – impone una netta sforbiciata alla superficie massima dei dehors-Covid, ridotta a 10 metri quadrati. Nessuna restrizione, invece, fuori dai viali.

Qualche apertura – durante l’incontro di ieri fra l’assessora Luisa Guidone, Ascom, Confesercenti e Cna – è parsa possibile verso la proposta, avanzata da Ascom e Confesercenti, di esenzione al 100% della tassa di occupazione del suolo pubblico. Al momento, però, lo sconto rimane fissato al 40%. Insomma, in attesa di eventuali novità, le posizioni restano distanti.

«Da un lato apprezziamo la disponibilità di prorogare i dehors-Covid, facoltà concessa ai Comuni dal Governo», commenta Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom. Che però contesta il taglio della metratura per le strutture del centro, «con cui credo si sia voluta dare una risposta alle lamentele di residenti e comitati» contro rumore, affollamento di portici e marciapiedi e ‘tavolini selvaggi’.

Tonelli si chiede: «Perché vedere i dehors come un problema?». Riducendo la metratura «si penalizzano pubblici esercizi che, già colpiti dalla pandemia, ora si trovano a fare i conti con costi energetici che portano le bollette alle stelle».

Secca la reazione di Confesercenti, che boccia la riduzione a 10 metri quadri dei dehors-covid in centro storico. «Non ci sono motivi validi e plausibili per proporre un’ulteriore riduzione della metratura», afferma il direttore Lorenzo Rossi. Che invita il sindaco Matteo Lepore «a ripensarci».

«Siamo molto preoccupati per questa riduzione di metratura – aggiunge Massimo Zucchini, presidente di Confesercenti –. Queste strutture sono una grande opportunità per gli operatori dei pubblici esercizi, così duramente colpiti dalla pandemia».

Ascom e Confesercenti ribadiscono la richiesta di esenzione totale della tassa di occupazione del suolo pubblico. «Che – sostiene Rossi – non avrebbe inciso minimamente sul bilancio comunale».

Delusione, invece, in casa Cna. «Non possiamo che ribadire il rammarico per l’esclusione del mondo artigiano dalla possibilità di prorogare i dehors-Covid», afferma Claudio Pazzaglia, direttore Cna Bologna.Viene confermata l’esclusione per le aziende artigiane – gelaterie, pizzerie, pasticcerie – che «non potranno prorogare i dehors-Covid né dentro, né fuori dal centro».

«Siamo rammaricati – commenta Pazzaglia – perché non possiamo non notare una differenza di trattamento nei confronti degli artigiani che a nostro avviso meritavano e tuttora meritano tutela al pari dei pubblici esercizi».

Luca Orsi, Il Resto del Carlino – 8 giugno 2022
Giancarlo Tonelli

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