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Obbligo di mascherina fino a metà giugno nelle aziende private

Oggi il rinnovo dei protocolli per uffici, ristoranti, negozi e supermarket. Chiara la posizione di Confcommercio

Al lavoro con la mascherina addosso tutte le volte che non è possibile mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone. Che siano colleghi oppure, per chi svolge la sua attività al pubblico, clienti o utenti. Oggi al ministero del Lavoro si riuniscono, anche con il ministero alla Salute, le parti sociali che devono decidere cosa fare dei protocolli di sicurezza attualmente in vigore nel settore privato. La legge infatti non dà più obblighi, tanto che nel settore pubblico il ministro Renato Brunetta ha diffuso una circolare in cui raccomanda l’utilizzo della mascherina nelle varie situazioni di rischio. Gli accordi tra datori e lavoratori, invece, fino ad ora hanno previsto che la protezione dovesse essere utilizzata. Quando sono stati stilati la prima volta, cioè nel 2020, le loro previsioni vennero anche inserite in un Dpcm, così che acquisirono forza di legge. Poi ci sono state le norme generali sull’uso delle mascherine al chiuso, decadute anche quelle, il Primo maggio. Le parti sociali però sembrano essere intenzionate a mantenere i protocolli che introducono l’obbligo appunto nelle situazioni di rischio. L’idea sarebbe quella di andare avanti fino al 15 giugno. Oggi si capirà se davvero si seguirà questa linea.

«Avevamo già confermato ai ministeri del Lavoro e della Salute la nostra disponibilità a dare comunque efficacia ai protocolli, che sono uno strumento flessibile – spiega Pierangelo Albini, direttore della sezione lavoro e welfare di Confindustria – Sono uno strumento di grande precauzione, di grande utilità che si presta bene ad accompagnare ancora questa fase della quale non si vede la fine». Anche la posizione di Confcommercio è piuttosto chiara. «Domani chiederemo al Governo l’uso della mascherina per i lavoratori almeno fino al 15 giugno, in particolare per tutti quelli a contatto con il pubblico, come i supermercati e negozi con grande affluenza di persone», dice la vicepresidente dell’associazione Donatella Prampolini. «I protocolli dovranno essere semplificati ma non aboliti, vanno dismessi gradualmente. Riscontriamo ancora molti casi di positività tra i nostri collaboratori. Una volta cadute le prescrizioni sui dpi, oltre alla dismissione dei protocolli aziendali andranno aboliti anche i comitati aziendali istituiti per la pandemia». Da Confesercenti fanno sapere che la stragrande maggioranza degli associati ha chiesto ai dipendenti di indossare la mascherina.

Se davvero si confermeranno i protocolli in vigore ci si troverà in una situazione piuttosto curiosa. Chi lavora nel settore pubblico infatti non avrà un obbligo ma solo una raccomandazione a mettere la protezione e chi invece è impiegato nel privato riceverebbe un’imposizione. Che non ha la stessa forza della legge ma che nasce comunque da un protocollo firmato da tutte le parti sociali e quindi se viene violata può portare a sanzioni disciplinari. «Si tratta di una differenza di regole che deve essere sanata», dicono dalla Cgil: «Non ha senso che a seconda del settore in cui si lavora le previsione sulla sicurezza siano diverse».

la Repubblica, 4 maggio 2022

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