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Spaccata in gioielleria da Zironi in via Emilia Ponente: distrutte le vetrine, danni ingentissimi

ASCOM «Serve incentivare sistemi di sicurezza»

Il titolare: «Mai vista una cosa del genere». La «devastazione» che non ti aspetti con le «vetrate ’bombardate’» e i resti «sparsi ovunque». Tutto questo poche ore dopo il suo compleanno. Un risveglio amarissimo, ieri alle 5.20, per Marco Zironi, titolare dell’omonima e storica gioielleria di via Emilia Ponente 144, che in pochissimi minuti si è visto radere al suolo le fatiche di una vita. Quattro o cinque quelli serviti al commando che ieri all’alba ha colpito fuggendo con gioielli e orologi preziosi, ma soprattutto lasciando un danno ingentissimo al negozio. «Non avrei mai pensato – racconta amaro il titolare, ’armato’ di paletta e ramazza per raccogliere i cocci dentro e fuori la gioielleria – che in così poco tempo si potesse sfasciare un negozio, rubare i monili e scappare nonostante i nostri sistemi di sicurezza. Resta tanta amarezza. Mai vista una cosa del genere, sembrava che qualcuno avesse tirato un ordigno all’interno». Le telecamere hanno ripreso ogni attimo del blitz iniziato alle 5.20 quando un Pick up, poi risultato oggetto di furto, finisce con violenza contro la saracinesca del negozio di Zironi in via Emilia Ponente. Scendono cinque persone, quattro entrano, l’automobilista resta fuori dal negozio a fare da palo. Ha il passamontagna bianco, in mano una mazzetta o un piede di porco, passeggia nervosamente sulla strada, grida qualcosa ai complici con un accento dell’est Europa. Poi suona il clacson, è il segno che il resto della banda deve uscire in fretta. Ed eccoli, uno dopo l’altro, con i sacchi neri zeppi di gioielli e orologi. Il conducente chiude il baule, afferra il volante e spinge a tutta birra il piede sull’acceleratore. «Dopo aver sfondato la serranda con la macchina – riprende Zironi –, con mazze di ferro e, probabilmente, trapani a batteria hanno distrutto tutte le vetrine e razziando quello che c’era. Per fortuna ogni sera, prima della chiusura, molto materiale lo togliamo dalle vetrine per metterlo in cassaforte». Il bottino, secondo una prima stima, non sarebbe ingentissimo e tutto quanto comunque assicurato. «Fortunatamente non hanno toccato la merce dei clienti e quella in riparazione, il laboratorio è stato praticamente risparmiato». Un colpo che con tutta probabilità era stato studiato a tavolino giorni prima, dove ogni componente della banda sapeva dove andare, in quanto tempo agire e dove mettere le mani. Tutte le registrazioni sono finite sul tavolo della Mobile che ora, dopo i sopralluoghi della Scientifica e delle Volanti, dovrà ricostruire il puzzle e cercare di dare un volto ai responsabili, non certo sprovveduti. «Purtroppo resta l’enorme danno al negozio – chiude amaro Marco Zironi –, tutto da rifare, con ingresso e vetrine». 

n.b. Il Resto del Carlino, 21 marzo 2022

Sulla spaccata da Zironi interviene Ascom

«La dimostrazione – spiegano Giancarlo Tonelli e Pier Luigi Sforza, direttore generale Ascom e presidente Federpreziosi – che deve continuare la collaborazione tra istituzioni e associazioni così da garantire maggiore sicurezza in città. Esprimiamo massima solidarietà ai titolari della gioielleria, vittime della spaccata in un momento già particolarmente difficile per le imprese bolognesi, e lanciamo l’allarme e un appello alle istituzioni affinché fatti del genere non avvengano più. Il nostro pensiero – aggiungono – va anche a tutti gli altri imprenditori bolognesi e per questo riteniamo fondamentale tenere alta l’attenzione per evitare che si ripetano furti, spaccate e atti vandalici». Istituzioni e imprese «devono proseguire la loro collaborare per dare vita ad azioni sinergiche, prevedendo un controllo capillare della città e incentivando l’installazione di sistemi di sicurezza. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».

Il Resto del Carlino, 21 marzo 2022

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